Mentre in tutta la Calabria siamo appesi appresso alla situazione sanitaria, a che cosa pensa la Lega a Crotone? A proporre una mozione per la libertà d’espressione, per protestare contro l’approvazione della Legge Zan avvenuta qualche giorno fa.
L’inutile mozione è stata presentata da Giancarlo Cerrelli e Maria Luisa Cavallo, unica consigliera leghista nell’assise comunale. Secondo i due leghisti, la nuova legge “limiterà la nostra libertà di espressione, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa”, e per tanto chiedono alla Giunta di dissociarsi.
Ora, la Legge Zan introduce due reati penali che puniscono i “comportamenti accomunati dalla finalità di discriminazione fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sulla’identità di genere” e le “discriminazioni razziali, etniche, nazionali e religiose”. Possono essere condannati colore che istigheranno o commetteranno atti discriminatori o violenti, e coloro i quali si riuniranno in “organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza”.
Nella fattispecie, quale libertà di espressione viene intaccata? Quale “imbavagliamento” rappresenta questa legge? È un mistero che solo qualche disagiato leghista può conoscere, ed è veramente triste leggere che anche a Crotone si verificano certe pagliacciate.
Una pena assurda, per colei che dovrebbe rappresentare il “cavallo” di battaglia di un partito.
Lascia un commento Annulla risposta