Da diversi mesi a questa parte è sempre più frequente vedere diversi “ciclisti” lungo la SS106. Si tratta prevalentemente di immigrati, che tornano dai campi o dai luoghi di lavoro con le loro bici a bordo strada, ma anche gente del posto, che utilizza il mezzo per fare un salto rapido ai vari negozi.
È strano, quando la sera vedo quella fila di luci rosse a bordo strada, che quasi mi sembra di mettere in pericolo con la velocità dell’auto. Eppure sono tanti, e fanno silenziosamente avanti e indietro lungo l’impegnativo tratto di strada, oggi fresco e bagnato per le piogge e tra qualche mese afoso ed arido fino ad tarda notte.
La SS106 comunque ha tutto un suo fascino. Ed oggi come non mai si presenta a noi come una strada “antica”, non solo infrastrutturalmente parlando: ogni giorno potete trovarci gente che va in bici, autostoppisti, mezzi agricoli e addirittura gente che va a cavallo o con i muli. Senza parlare dei numerosi mercatini e bancarelli, arrangiati a bordo strada ed intenti a vendere vasellame, piante e cianfrusaglie varie.
È una strada particolare, visibilmente viva nonostante la sua nomea di morte.
Lascia un commento Annulla risposta