Un termine che non sentiamo più molto spesso è la parola Addicàri o Addicàru. Sono poche le persone che la utilizzano ai giorni nostri, e sono per lo più anziani. Sentire questa parola uscire dalla bocca di un giovane è praticamente impossibile!

Era una parola molto utilizzata un tempo, anche grazie ai suoi diversi significati. Storicamente, la parola deriverebbe dal latino, come unione di addo (aggiungere, mettere, più) e di carum (caro, prezioso, molto, buono). Letteralmente prese il significato di “prendi per buono“, ma da noi in Calabria le cose si complicano un po’ 🙂

Questa unione infatti acquisisce diversi significati, primo tra tutti quello di “ringrazia se“. Faccio un esempio, se un vostro amico vi chiede un favore e voi accettate, è cosa buona e giusta. Ma se per compiere questo favore ci impiegate molto tempo, e il vostro amico vi chiama per velocizzarvi, voi gli risponderete “Addicàri cà tù sé facénnu!“, ossia “Ringrazia che te lo sto facendo!“.

Altro significato noto è quello di “meno male” o “meglio“, probabilmente utilizzato proprio perché la parola può significare “più buono” (il contrario di meno male). Ovviamente, se ne può dedurre facilmente che tanti altri significati acquisiti, come “per fortuna“, derivano tutti da questa radice che indica una cosa andata a buon fine.

Questa parola è utilizzata nel Crotonese e nel Marchesato, ma ormai è in decadenza. È un vero peccato, addicàri cà ‘à ripiànu 🙂

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