
Nel 2018 ricorrono dieci anni dall’inchiesta Black Mountains, che prese forma alle prime luci dell’alba del 25 Settembre 2008. A distanza di dieci anni, non ci siamo fatti mancare un “regalino” per commemorare la ricorrenza: Margherita Corrado, neo-senatrice del Movimento 5 Stelle, dopo numerosi preannunci ha ufficialmente chiesto al Sindaco di Crotone di effettuare un sopralluogo al Castello di Carlo V. Il motivo? La possibile presenza di fosforite, o di altri scarti da altoforno.
A seguito della formale segnalazione, Ugo Pugliese ha richiesto l’intervento dell’ARPACAL per effettuare le dovute analisi. Nel corso della stessa giornata, i tecnici hanno rilevato dei valori anomali di radioattività ambientale, tanto da far addirittura evaquare l’interno del Castello e da predisporne la chiusura a tempo indeterminato.
Una precauzione radicale ma necessaria vista la presenza di TENORM (e non di fosforite, come ipotizzato e scritto), ossia di metasilicati risultanti da lavorazioni umane con alte cariche radioattive.
Tutto giustissimo, se non fosse per un solo particolare: la presenza di quel materiale negli spazi aperti del Castello di Crotone è nota almeno da 8 anni. Dal 2010 in poi furono numerosi gli interventi di blog (tra cui anche questo), associazioni e finanche giornali locali (nell’immagine, un post di Crotonews, predecessore di CrotoneNews) per la scoperta casuale di un buco nel terreno riempito con materiale “difficilmente reperibile nel ‘500, periodo di ammodernamento del castello“.