Guardo e riguardo le immagini diffuse questo pomeriggio dell’esondazione del fiume Lamone in Emilia-Romagna, che ha causato l’inondazione di diversi centri abitati. A quanto si capisce, già negli anni passati gli argini del fiume erano stati abbattuti dalla furia dell’acqua, permettendogli così di esondare in più punti.
Notevole è l’enorme quantità di legna accatastata al di sotto di un ponte, a formare un vero e proprio tappo che ha poi permesso all’acqua di accumularsi come in una diga fino ad uscire dal letto del fiume, ingrossato ogni oltre limite. Non vi sarebbe stata opera di prevenzione utile, in questo caso.
Ricordo che qualche anno fa scrissi di una situazione simile, in scala ovviamente più piccola, anche dalle nostre parti. Perchè l’Esaro è attualmente, ancora, ricoperto da vegetazione spontanea, tra cui molti canneti e piccoli alberi. E neppure queste immagini sembrano aver fatto comprendere la necessità (e l’utilità) di una pulizia programmata del corso d’acqua.
A distanza di due giorni da quel mio articolo ne venne pubblicato un altro, su differente testata, in cui si affermava che pulire l’Esaro sarebbe quasi impossibile e per di più inutile. Perchè come al solito gli interventi da fare “sono altri” (e non c’è dubbio che le soluzioni proposte siano valide e necessarie), e poi la pulizia e lo smaltimento ha un costo che – a quanto pare – nessuno si vuole sobbarcare.
Il problema, però, è che gli “altri interventi” nè si fanno, nè si programmano. E l’Esaro resta un fiume la cui parte terminale è oramai ingabbiata in un percorso di cemento armato, sul quale passano due ponti estremamente bassi (entrambi in centro abitato) che in caso di ingenti precipitazioni fungeranno, inevitabilmente, da “tappi”.
Pulire l’Esaro non è impossibile, se non altro perchè in passato si è già fatto. Quest’anno, ad esempio, è stata completata nel mese di febbraio. Alla faccia dell’impossibilità! Ma da allora, nessun nuovo intervento è stato svolto, e la vegetazione è tornata ad essere pericolosamente rigogliosa.
Le immagini di queste ore dovrebbero fungere da monito e da avvertimento per tutti, ma a quanto pare continuano ad alimentare solo ed esclusivamente una bagarre politica. Una tragedia nella tragedia.
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