Oggi sono arrivati diversi comunicati dal Ministero delle Infrastrutture, ma anche dalla società Stretto di Messina spa e da alcuni esponenti di governo, nei quali ci si compiaceva per il fatto che dall’Europa fosse arrivato il via libera al cofinanziamento progettuale della rete ferroviaria per il ponte sullo stretto. Un investimento di circa 25 milioni di euro, reso noto nei giorni scorsi e descritto unanimamente come una decisione estremamente negativa per l’ipotetica infrastruttura.
Ma nelle note di oggi (inviate con una certa insistenza: anche 5/6 mail per mittente) si è tentato un volgare atto di mistificazione della realtà, nel tentativo di far apparire comunque come positivo il misero cofinanziamento. Motivo per il quale ho deliberatamente cestinato le email arrivate, senza dare spazio alle farneticazioni politiche di qualche esaltato.
Se è vero che il ponte avrà un costo di realizzazione stimato in 14-15 miliardi di euro, a quanto equivalgono 25 milioni in percentuale? Certo, sono soldi per le progettazioni: progetti che si susseguono da decenni, e per i quali abbiamo già speso fior fior di miliardi.
Come se non bastasse, questi 25 milioni sono una somma misera anche in confronto ai contributi sottratti – forzatamente – alle Regioni Calabria e Sicilia, che si sono viste sottrarre 1,6 miliardi dai fondi di coesione per contribuire alle spese.
Al netto di tutto questo, come si può gioire per un contributo pari ad uno zero virgola? Questa, semmai, è la dimostrazione che il progetto avallato dal Governo non gode di alcuna considerazione a livello internazionale, al punto da non essere neppure cofinanziato. E dimostra, ancora una volta, che è un errore tentare di imporlo a prescindere.
Lascia un commento Annulla risposta