A quanto pare, adesso per essere assunti serve produrre due documenti che prima si potevano autocertificare. Parlo del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, che mi sono stati richiesti ieri in vista di una assunzione come stagionale (condizione alla quale, forse forse, vale la pena abituarsi).
A dire il vero, la mole di documenti richiesti (una dozzina) era già di per sè inusuale. Tra le varie cose, una SAP aggiornata che, fortunatamente, oggi si può estrapolare tramite Anpal. Altrimenti, per avere tutti i documenti, mi sarebbe servita quasi una settimana.
Ad ogni modo, richiedere i documenti in tribunale ha un costo di circa 40 euro, mentre se serve un rilascio immediato si aggira intorno ai 50 euro. Il tutto per stampare due fogli. Ma va bene, è roba importante, ed oggi come oggi anche le aziende si tutelano.
Recatomi a consegnare il tutto, ho espresso tutto il mio stupore per questo iter. Il commento dell’addetto, però, è stato lapidario: “Lo sai qual’è la questione? Che allo stato servono soldi. Come gliela paghiamo la villa alla Meloni sennò?“.
Lo stesso è poi andato avanti con una serie di invettive, spiegandomi che “noi lavoriamo qua dentro per 500 euro al mese, e dobbiamo pure dire grazie, che pare che ci fanno un favore“, per poi scagliarsi contro “quei neri” che prendono il reddito di cittadinanza che a lui non danno più.
È una situazione difficile, quella dei tirocinanti in tribunale. Gente adulta, grande, quasi prossima alla pensione in certi casi. Che effettivamente lavora per quattro soldi in croce senza alcuna considerazione. Una vicenda che effettivamente non capisci mai finché non ti ci scontri, e capisci che al netto delle promesse sono sempre appesi ad un filo.
Che poi, in fondo, è il destino che abbiamo scritto tutti in fronte.
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