Che il mondo della stampa e delle comunicazioni fosse complicato lo sapevo, eppure l’ho toccata con mano solo questa mattina, quando mi sono dedicato all’invio di accrediti per la mia mail (finalmente) presso istituzioni, ministeri, associazioni e quant’altro.
Sostanzialmente, ognuno fa un po’ come gli pare. Ad essere più intuitive ed al passo con i tempi le varie associazioni attive a livello nazionale, che predispongono servizi dedicati ai giornalisti ai quali ci si iscrive come una qualsiasi newsletter. Permettono persino di scegliere le aree di interesse per i comunicati da ricevere. Due click ed è fatta.
Discorso diverso, invece, a livello istituzionale, dove non esiste uno stantard condiviso. Se vi fare un giro nell’area dedicata alla stampa dei vari Ministeri, scoprirete che vanno in ordine sparso. In alcuni c’è un form di registrazione, in altri va mandata una mail, in molti non c’è nulla ed in un caso c’è l’invito a seguire i feed rss. Che per carità, li preferirei sicuramente.
Ancora peggio è quando ci si affaccia ad istituzioni locali, tra comuni e province che oramai comunicano esclusivamente tramite Facebook o, peggio ancora, Instagram. Bisogna spulciare il nome dell’addetto stampa, contattarlo e sperare in una sua risposta, o quanto meno in un silenzio-assenso. Sempre che ci sia, questo addetto.
Il risultato, dopo una mattinata di inoltri e mail automatiche, è una grande confusione. Il tutto, solo per sperare di ricevere comunicati ed informazioni importanti, senza doverli andare a cercare. Ma forse è un lusso che non si può pretendere da tutti.
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