Il piano di dimensionamento scolastico ideato dalla Provincia di Crotone rispecchia sostanzialmente quelle che sono linee guida annunciate qualche mese fa dalla Regione. E com’era prevedibile, ha generato un vespaio di polemiche solo in città, vista la perdita di alcune autonomie e gli accorpamenti con alcuni istituti extraurbani.
Premesso che questa logica degli accorpamenti è malsana e non congeniale ad un corretto funzionamento della scuola come fulcro sociale, va anche detto che la tutela delle aree interne (che più accusano lo spopolamento, sopratutto nel crotonese) è altrettanto fondamentale. Che fare?
I presidi sono subito corsi alle armi. Prima il piagnisteo del Liceo Classico con tanto di petizione per “salvare” non tanto il liceo ma la sua autonomia. Operazione lanciata con netto anticipo rispetto a tutti gli altri licei, e sopratutto ben prima della pubblicazione del piano provinciale…
Dopodichè sono insorti anche gli altri, tra presidi ed associazioni di quartiere. Nel mentre il Comune di Crotone ha pubblicato un suo piano di dimensionamento scolastico, documento che in pratica non ha valore a meno che non venga recepito/assorbito dalla Provincia. E da domani sono previsti incontri e manifestazioni, in attesa di un dibattito fissato il prossimo lunedì.
Insomma, ognuno per se. Ognuno cerca di difendere la propria autonomia, i propri numeri, le proprie classi, in un tutti contro tutti che non tiene conto, paradossalmente, proprio della scuola, degli studenti.
E allora, sarebbe meglio accorparle tutte queste scuole no? Evitando così queste guerre fratricide tra presidi malati di protagonismo. O perché no, meglio ancora se questo concetto di autonomia si eliminasse. O al contrario, lo si estende a tutte.
Ormai il mondo della scuola è un mondo di contentini. Ed è questa l’impressione che ho sempre vissuto, fino alla fine del liceo. Ed i presidi, anziché coalizzarsi per far fronte comune allo spopolamento (anche studentesco) si contendono i contentini tra di loro.
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