La notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro, ieri mattina, mi era completamente sfuggita. Preso dal lavoro, l’ho scoperto solo all’ora di pranzo, quando la notizia era immancabilmente sulla prima pagina di ogni telegiornale. Adesso iniziano ad emergere nuovi dettagli, e via via si scopriranno (si spera) nuove informazioni su questa lunghissima latitanza.
A fare altrettanto rumore, però, sono le dietrologie: un’arresto eccellente, avvenuto a ridosso del trentennale di un altro arresto eclatante, quello di Totò Riina, senza dover andare troppo lontano da quella Palermo scenario di trame ed intrecci ancora oggi non del tutto chiariti.
Poche ore dopo la notizia dell’arresto (e la diffusione della prima foto segnaletica) ha iniziato a circolare in rete un’intervista, svolta nel novembre dello scorso anno, nella quale un collaboratore di giustizia ipotizzava un imminente arresto del latitante. Mi ha colpito in particolare un passaggio, ossia quando l’intervistatore gli chiede una data precisa, e questo riponde: “ci sono delle date che parlano“.
Per noi impallinati di web, invece, il mistero è un altro, è sta su Reddit. Il 14 settembre dello scorso anno un utente ha scritto che l’arresto di Denaro sarebbe avvenuto entro tre mesi dalla formazione del governo Meloni, insediatosi ufficialmente il 22 ottobre.
Sarà che siamo abituati a ragionare per misteri, ed i complotti ci affascinano anche se non vogliamo ammetterlo (ancor di più se parlano di criminalità e servizi), ma sinceramente trovo inquietanti queste due dichiarazioni: frasi sibilline, che vogliono dire tutto e niente, immortalate per generare in noi mostri.
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