Ieri mattina sono tornate a svettare all’orizzonte le tre imponenti torri metalliche della Key Manhattan, vecchia conoscenza del posto già impiegata dall’Eni per precedenti lavori ai metanodotti dell’hub cittadino. Inutile ripetere quanto già scritto sulla mega piattaforma, che stazionerà per i prossimi sei mesi e dovrebbe scomparire prima dell’estate.
A differenza di un decennio fa, quando si paventavano addirittura le barricate (mai fatte) contro il “mostro”, questa volta il suo arrivo non ha scaldato gli animi. Il Comune, da parte sua, fa sapere di aver ricevuto un lauto indennizzo (di poco meno di 17 milioni complessivi) con il quale si intende realizzare il completamento della nuova strada che collega Farina al centro, arteria necessaria come si ripete da tempo.
Apro una parentesi: questi soldi non basteranno per realizzare le strade ipotizzate, visti gli interventi di sbancamento necessari che sventreranno ancor di più i calanchi. Si rivelerà un baratto poco conveniente per noi, ma ora conta avere i soldi in cassa. Tempo al tempo.
Tornando alla piattaforma, inutile dire che bella non è. Ha il suo fascino industriale, è sicuramente una struttura specialistica ed all’avanguardia nonostante l’età, e serve per svolgere un lavoro complesso e per certi versi pericoloso. Ma lo scenario industriale all’orizzonte ci ripaga tutti con un sospiro, sottomesso: non c’è altro da fare.
È la difficile convivenza di un territorio con le risorse naturali che custodisce, ed ormai dovremmo saperlo. L’unica cosa che conviene fare, in termini puramente economici, è guadagnarci qualcosa: altrimenti non si può far altro che lasciare tutto il metano li sotto. Ha senso? O avrebbe senso farlo estrarre gratuitamente, di fatto regalandolo?
Sono domande che dobbiamo porci, perché per quelle estrazioni veniamo indennizzati. E l’economia crotonese, almeno per quanto riguarda il Comune, è basata più sulle royalties che su altri introiti. Basta vedere quanti interventi sono finanziati con “i soldi delle piattaforme“. E quanti sono in programma.
Di certo questa volta non si potrà dire che non si è ottenuto ciò che ci spettava. C’è però necessità di maggiore trasparenza da parte dell’ente sui dettagli, che non sono pubblici sul sito istituzionale: grave carenza, visto che gli annunci del sindaco non possono (e non devono) sostituirsi a pagine con spiegato, per filo e per segno, le attività previste, le quantità di gas in estrazione, ed i progetti futuri del cane a sei zampe.
Non resta che “goderci” almeno lo spettacolo, ed i rumori meccanici che di notte avvolgono tutto il lungomare.
Lascia un commento Annulla risposta