Qualche mese fa ho avuto un fastidiosissimo problema con il mio computer, che mi ha portato a perdere tutti i dati salvati al suo interno. Buona parte dei documenti essenziali sono riuscito a recuperarli, ma tanto altro l’ho perso: roba che conservavo da prima di iniziare l’avventura di questo blog.
Quest’oggi, con un po’ di tempo libero ed il pomeriggio piovigginoso, ho smazzato un bel po’ di roba, messo a posto file recuperati, fatto ordine tra cartelle e documenti. Quei classici lavori che non fai mai, e della cui importanza ti rendi conto solo di fronte a situazioni come queste.
Con mia grande stupore, mi sono reso conto di aver perso alcune delle cartelle essenziali, custodite ed arricchite negli anni. Sono (anzi, erano) quelle cartelle che hanno ispirato tanti lavori pubblicati su questo sito, e non solo. Cartelle ricche di foto, immagini, scansioni: dove insomma conservavo tutto ciò che mi ha permesso di realizzare e pubblicare ricerche, curiosità e persino i miei libri.
Ed ora ho perso tutto. Tutto il lavoro fatto per catalogare, archiviare, confrontare e valutare è andato in fumo. In soldoni, sono oltre 10 mila file persi, di cui più della metà composti da un archivio fotografico che spaziava dalla seconda metà dell’800 ad oggi. Un colpo al cuore.
Per una curiosa beffa del destino, proprio queste foto hanno avuto una vita travagliata. Nel corso degli anni le ho caricate più volte su diverse piattaforme (su questo sito, sulla pagina Facebook, su gallerie terze), e paradossalmente ora non me ne trovo più neppure mezza copia. Non ho più nulla.
Se ci fosse una morale in tutta questa storia, sarebbe quella di usare un cavolo di servizio di backup (in cloud o come vi pare). Ma sarebbe una falsa morale, perché proprio il servizio di backup dove custodivo il tutto mi aveva tradito ad inizio estate, spingendomi a trasferire tutto sul pc prima di dedicarmi al caricamento dei file, una volta per tutte, su Archive. Caricamento che ora non avverrà mai più.
Chi ha tempo non perda tempo. Recuperare quel materiale sarà impossibile, e non posso far altro che confidare in un backup nascosto da qualche parte. Una speranza flebile, che forse mi permetterà di prendere sonno questa notte.
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