Ieri sera abbiamo partecipato al primo mercatino di artigianato locale, appuntamento che si ripeterà per tutta l’estate in Piazza Berlinguer. Piazza che negli ultimi giorni è stata al centro di parecchie polemiche, dopo l’occupazione selvaggia che, a quanto pare, si è rivelata essere non proprio in regola.
Inutile dire che non appena abbiamo iniziato a montare i (pochi) gazzebo, siamo finiti nostro malgrado nel velenoso adocchiamento dei commercianti, evidentemente poco felici della nostra presenza. Daltronde, non hanno dato autorizzazioni a loro e le danno a noi?
Questo il pensiero di almeno uno di loro, che si è avvicinato più volte, quasi seccato, a voler ribadire che noi non eravamo in regola, a suo dire. Perché se non era in regola lui, come avremmo potuto esserlo noi?
Aria fritta, ovviamente. Che fa parte del tipico atteggiamento intimidatorio che si respira dalle nostre parti. Atteggiamento che lascia il tempo che trova, dato che chi fa le cose in regola di problemi non ne ha. E che fa parte della cultura imprenditoriale locale, che cerca di “impadronirsi” degli spazi pubblici a scapito degli altri.
Si prospettano serata pesanti (non solo fisicamente), con il continuo occhio che, almeno per ora, sembra precludere una pacifica convivenza durante un’innoqua iniziativa che dovrebbe essere la normalità.
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