Questa sera il consiglio comunale di Crotone ha votato ed approvato – tra le altre cose – l’ennesimo aumento della Tari. Potrebbe sembrare una cosa da nulla, non essendo la prima volta che la tassa viene aumentata, ma c’è da annotare quanto meno una stranezza.
Poco meno di un mese fa, la maggioranza si era spaccata proprio su questo punto. La prima convocazione del consiglio non raggiunse il numero legale, e tutto slittò con comprensibile rabbia del primo cittadino, che parlò addirittura di dimissioni.
Chissà come si sente adesso, chi gli ha creduto anche solo per un attimo. Non solo la furia dimissionaria è rapidamente scemata, ma il primo cittadino, dopo il mancato accordo con Forza Italia (smentito pubblicamente, ma esistente nei fatti come emerso oggi) è sceso a patti con i suoi stessi consiglieri, cambiando qualche nome qua e la nelle commissioni.
Tutto è sacrificabile, per l’attuale amministrazione. O almeno, questa è l’integrità che sono disposti a dimostrare: dopo mesi di veleni si entra e si esce dalla maggioranza con una facilità da telenovela, in base ai propri interessi, alle proprie strategie.
Nulla di nuovo sotto l’orizzonte: un mese fa l’aumento della tassa sui rifiuti era un “colpo mortale” per l’amministrazione, un peccato capitale ed insormontabile. A distanza di un mese, però, chi aveva gridato allo scandalo si è ridimensionato, fino a parlare di rinnovata sinergia. Tutto finisce a tarallucci e vino.
Appare evidente la strategia politica nascosta dietro ad un punto debole e sicuramente impopolare per ogni amministrazione. I consiglieri hanno sacrificato ogni possibile mandato popolare per ottenere in cambio una vittoria che non giova a nessuno, se non a loro stessi.
La mancanza di spina dorsale (o di attributi che dir si voglia) viene nascosta dallo spettro del commissariamento. Eventualità che nessuno vuole, perché in ballo c’è la possibilità di vincolare o comunque veicolare i fondi in arrivo. Milioni e milioni del Pnrr, dei Cis e così via: valli a dare in mano ad un commissario.
In questo contesto, i crotonesi vedranno arrivare l’ennesimo aumento, spalmato in tre anni (fino al 2025) di cui di certo non sentivano alcun bisogno. Un aumento – verrà sicuramente spiegato in seguito – che è più un adeguamento ai tariffari dell’Area, e dunque non voluto direttamente dall’amministrazione.
Insomma, una paraculata l’amministrazione Voce la troverà sempre. Una degna rappresentazione della classe politica
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