Ultimamente a Vicenza devono aver preso un colpo di caldo bello forte, dato che nel giro di poche settimane sono riusciti a fare due pessime figure per una questione tanto effimera quanto misera: il calcio. Prima il video del giovane tifoso che voleva rispedire in Africa la Calabria, ora la risposta piccata di una giovane conduttrice televisiva che, davanti alla felicità di un bambino intervistato, afferma che tanto prima o poi andrà “da loro” a cercare lavoro.
In Veneto, si sà, non le mandano a dire, ma l’atteggiamento offensivo portato avanti in queste settimane – ripetiamo: per questioni di calcio – è veramente ingiustificato. Il problema è che tali esternazioni saranno sempre e comunque giustificate, perché fanno parte di un copione già scritto: la povera conduttrice farà un comunicato di scuse (perché sarà costretta a farlo), ammetterà di aver detto una cosa sbagliata (o peggio ancora di essere fraintesa) e tutto finirà come se nulla fosse successo. Anzi, poco ci manca che sarà lei a denunciare qualcuno!
Le cose vanno così, e nel 2022 dobbiamo sorbirci le esternazioni di una che commenta le partite in una tv di provincia e farle diventare un caso nazionale. Ma a questo punto, è davvero necessario? Mi vengono in mente le parole di Chicoria: “Litigano per idiozie e scemenze, è d’avero er giudizio de gente che ‘n conta niente a falli anna’ in escandescenza“.
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