Quest’oggi mi ha stupito, in positivo, il comunicato stampa diffuso da Legambiente Calabria. In un certo senso mi aspettavo e speravo che la federazione regionale prendesse una posizione sulla questione dei parchi eolici off-shore, sia perché di fatto è già iniziata la costruzione del primo parco al largo di Taranto, sia perché in altre realtà fortemente inquinate si sta cercando di andare in questa direzione, come a Civitavecchia.
Nella città di Crotone i vari ambientalisti si sono già schierati a prescindere contro il progetto, al netto di tanti sindaci della fascia costiera. Una evidente posizione ipocrita: nessun amministratore si è mai impuntato contro le pale eoliche a terra, dove avrebbe avuto giurisdizione, ma vorrebbe farlo ora con impianti off-shore dove non ha parere vincolante. Un buon tornaconto politico, che cerca di sfruttare anche (a parole) si è battuto per “l’ambiente”.
Ecco, in un periodo storico come questo, dove torna lo spauracchio del nucleare, è opportuno tornare a parlare e continuare a parlare di energia rinnovabile. Perchè il risultato di quel referendum è oggi ben visibile: la produzione di energia green oggi è nettamente aumentata in Italia, e deve continuare ad aumentare! Non si può fermare un processo solo perché adesso ci si scontra con il caro prezzi. Rincaro che avremmo avuto comunque, così come lo hanno in Germania, in Francia e così via.
Fa piacere che Legambiente Calabria si sia data una mossa, prendendo così una posizione concreta a favore dell’energia sostenibile, senza demonizzare – come purtroppo avviene – i parchi eolici. Ricordiamo che non molto tempo fa, tra gli esponenti dell’associazione vi erano persone che credevano che le pale eoliche “provocassero tumori” al netto delle antenne… Teorie che non molti anni fa contribuirono a creare la base di un certo movimento politico.
Ma questa è un’altra storia. La Calabria può produrre ancora più energia, prendendo a modello la Sardegna. Potrebbe essere un hub di energia green e rinnovabile. Potrebbe essere un laboratorio che contribuirà al futuro del paese, non con estrazioni di metano da sottoterra ma concretamente con energia elettrica in perpetua produzione.
Finalmente si delinea un prospetto più serio e condivisibile.
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