Ci sono alcuni eventi che portano tranquillità e pace, come le belle giornate o il clima gradevole. Personalmente preferisco i colori di quei tramonti che spaziano dall’arancione al viola, che però, quando avvengono a gennaio, non sono portatori di buone cose.
Vorrei scrivere che tramonti così non ne ho mai visti da nessun’altra parte del mondo, ma mentirei. Perché tramonti così belli, profondi, piacevoli, li ho visti eccome. E se mi piacciono così tanto quelli che vedo qui in città, sarà forse per una questione di abitudine. O di affetti. Non lo so. Ma quando il cielo e così, mi perdo sempre e mi distraggo. C’è poco da fare.
Oggi è lo stesso, non fa eccezione. Mi fisso a guardare fuori dalla finestra, a perdere tempo in attesa che scùra. Questi colori sono troppo belli per non guardarli. Questo cielo pieno ma profondo, ampio, è uno spettacolo.
Tutto meraviglioso. Finchè non mi ricordo che siamo a gennaio. E questo non è un cielo da gennaio. Questo è un cielo primaverile, estivo. Non che a gennaio non ci possano essere le belle giornate, ma allo stesso modo il cielo d’inverno deve essere libero, con nuvole alte e velate.
Il proverio “rosso di sera bel tempo si spera” in questi casi non vale. Al contrario, quando ci si trova di fronte ad uno spettacolo del genere ci si deve un po’ allertare, perché si dice porti vento. Vento freddo. Gelate. E chissà, forse neve.
Daltronde è evidente che con delle nuvole così basse è in arrivo un fronte di bassa pressione. Ma questo gli antichi non lo sapevano. Sapevano solo che queste nuvole, questi colori e questo periodo non vanno d’accordo. Ad ulteriore dimostrazione che alcuni fenomeni atmosferici, oggi etichettati troppo frettolosamente come “cambiamento climatico”, in realtà erano già conosciuti e noti.
Oggi fa abbastanza freddo, come anticipato già nei giorni scorsi, e questi sbalzi sono sicuramente da inquadrare in un contesto di cambiamento climatico. E questo tramonto potrebbe dirci che farà ancora più freddo. Teniamoci pronti, che non si sa mai.
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