Sebbene i rumors politici che stanno circolando vadano presi con le dovute precauzioni, è ormai chiaro che alcuni attori in corsa per il Quirinale stanno facendo sul serio. Uno su tutti, Silvio Berlusconi, che avrebbe intimato il suo nome a costo di far saltare la maggioranza.
Sono effettivamente delle parole gravi quelle pronunciate dal cavaliere mascarato, in quanto starebbe realmente tentando di imporsi all’interno di una maggioranza che non ha ancora preso posizione. La sua candidatura inizialmente sembrava più una bandieruola, ma giorno dopo giorno, chiamata dopo chiamata, articolo dopo articolo… siamo a due settimane dal voto.
Daltronde Berlusconi è esperto di queste cose. Sa come funziona. Ha visto molte altre votazioni, molti candidati bruciati, ed è ormai chiaro che non voglia fare la stessa fine. Correrà davvero, e noi corriamo il rischio che possa essere eletto.
Il conto in fondo è semplice anche per me: dal quarto voto basterà ottenere 505 preferenze, ed il centro-destra è forte di quasi 480 voti al momento. Un traguardo che deve sembrare molto tangibile. Almeno al punto di provarci.
L’elezione di Silvio Berlusconi a Presidente della Repubblica sarebbe, senza mezzi termini, una sciagura. Tralasciando gli aspetti politici, per la prima volta avremmo a rappresentare il nostro paese un pluripregiudicato, coinvolto in inchieste che tutti conosciamo ed implicato in altrettanti scandali. Non proprio un degno rappresentante delle istituzioni, viste anche la continue assoluzioni grazie all’indulto da lui stesso voluto.
Avremmo come guida del paese un uomo che ha fatto della lotta alla magistratura la sua bandiera. Che da quando è in politica ha cercato proprio di mettere le basi per quel presidenzialismo che ora cerca di rappresentare con la sua elezione. E potremmo citare mille-mila esempi della sua atipica carriera politica, ma forse vale un solo esempio: quando disse che evadere le tasse era moralmente giusto.
Berlusconi è tutto ed il contrario di tutto, e sinceramente penso che se si fosse dedicato unicamente alla politica, al suo Forza Italia, sarebbe riuscito ad ottenere un degno riconoscimento nonostante il suo passato. Ma evidentemente la sua indole ha avuto il sopravvendo. La sua candidatura è stata definita addirittura “dovuta”, e già tutto questo cozza con il nome condiviso che dovrebbe avere un capo di stato.
Vedremo quello che succederà. Ha i numeri? Io non credo. Ma una sua vittoria sarebbe una sconfitta, per tutti.
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