In occasione del voto odierno, mi è capitato di leggere su molti quotidiani una frase, ripetuta e ripresentata quasi volutamente. Quella in cui si faceva notare che i candidati del crotonese e del vibonese dipendono dal Tribunale di Catanzaro. Questione non nuova, ma che con gli sviluppi degli ultimi anni prende una piega differente.
Da qualche tempo infatti è iniziato un progressivo accorpamento delle due “province nuove”, che stanno tornando, passo dopo passo, sotto il controllo di Catanzaro. Hanno usato vari nomi per indolcire la pillola, ed oggi chiamiamo questa situazione di fatto come “area vasta”.
Le segreterie dei sindacati (vedasi quella della Cgil) si è già adeguata, così come quella del Csv del terzo settore. Allo stesso modo, tante altre realtà più o meno grandi, ma sopratutto istituzionali. L’area vasta comprende direzioni bancarie, ma anche di associazioni di categoria e della Camera di Commercio.
Stiamo tornando indietro, insomma. La vecchia “area trasversale” si chiama oggi “area vasta”, e nei fatti corrisponde all’ex provincia catanzarese. Non sembrano dunque trovare spazio le nuove proposte, che aldià dell’essere discusse (spesso in malo modo) sono praticamente già escluse.
Nella quotidianità dipendiamo già, nuovamente, da Catanzaro. I ricoveri in terapia intensiva non gestiti dall’Asp di Crotone vengono trasferiti al Pugliese-Ciaccio. I politici dipendono dagli uffici territoriali di Catanzaro, i comuni usano gli avvocati del loro foro. Tutto lascia intendere un “ritorno”, anche a livello commerciale.
Oggi, quest’altra nota diffusa un po’ ovunque, è un memento al fatto che forse arriveremo al punto di ritornare catanzaresi. Forse moriremo catanzaresi. Chi può dire che sia un bene o un male? Daltronde, la Provincia di Crotone non ha brillato di certo, in questi suoi anni di esistenza, per efficienza e funzionalità. Anzi.
Dopo le elezioni regionali ci saranno anche quelle provinciali. E torneremo ad assistere ad un progressimo diffondersi di comunicati (di natura politica) a ricordarci l’importanza dell’ente intermedio. Ma chissà, forse assisteremo all’ultima elezione di un presidente della provincia crotonese.
Lascia un commento Annulla risposta