In Calabria stiamo dimostrando che se vogliamo riusciamo anche a farcela, ma mai al primo colpo. Non sia mai. Il primo tentativo è quello che deve andare a vuoto, perché sennò non ti regoli dove sbagli. Altrimenti, perché useremmo il proverbio che dice: à prìma è ddì picciulìddi?
Anche a Crotone la campagna vaccinale prosegue, e devo dire che aldilà dei soliti chiacchieroni da social la risposta è buona. Anche un po’ oltre le aspettative, dato che con chi parli parli pare che nei vaccini ci sia chissà quale siero misterioso.
Chiacchiere a parte, i centri vaccinali hanno iniziato a ricevere i primi pazienti, anche se ovviamente non si poteva partire che con una grande confusione. Domani aprirà l’hub della Croce Rossa, ma le prenotazioni permettevano le somministrazioni a partire già da oggi. Risultato: ecco un allestimento alla buona presso i locali del reparto dell’igiene mentale dell’Asp.
Chi era prenotato alle 15 si è vaccinato alle 18. Gli interessati sono rimasti fuori nonostante la pioggia, piuttosto intensa nel pomeriggio, senza rispettare alcun distanziamento ed anzi alla ricerca di un minimo punto dove coprirsi. Oltre al vaccino per il coronavirus, sarà opportuno fare anche quello contro l’influenza.
Senza scherzare troppo: ma com’è possibile che l’Asp di Crotone non abbia organizzato per tempo l’arrivo dei vaccinandi? Pensavano davvero di farli aspettare fuori e di farli accedere alla bell’è meglio, o sono stati trovati impreparati visto l’anticipo di un giorno rispetto a quanto annunciato da Spirlì?
Ad ogni modo, è andata anche questa. Niente da ridire contro i medici e gli operatori, ma come al solito contro l’organizzazione. Lapidario il commento di chi era in fila: cchì t’ha aspettàr i sà cutròn?
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