Uno spettro si aggira per i palazzi delle istituzioni. Il coronavirus sta contagiando rapidamente politici, funzionari ed impiegati delle istituzioni, viaggiano a gran velocità proprio nei palazzi che dovrebbero rappresentare una botte di ferro. Evidentemente i protocolli di sicurezza non vengono rispettati, a tal punto che questi uffici composti da relativamente poco personale, dunque facilmente controllabile, si stanno trasformando in focolai lungo tutta la penisola. Quando si dice che il pesce puzza dalla testa!
Oggi abbiamo appreso che anche il neosindaco di Crotone è risultato positivo al coronavirus, assieme alla sua famiglia. Fortunatamente sta bene e non ha sintomi, e continuerà a lavorare da casa. Tuttavia è scoppiata una vera e propria ricerca al contagiato, che ha portato anche ad alcuni spiacevoli episodi come quello nei confronti della figlia di un’assessore, accusata di essere un’untrice. Isterismi non giustificabili, che tuttavia sono condivisi dagli stessi dipendenti comunali, che tacitamente affermano che nel comune la mascherina non la porta proprio nessuno.
Ed a ben vedere, è lo stesso Voce ad aver dimostrato, nei giorni scorsi, che della mascherina ne fà tranquillamente a meno. Senza tener conto della campagna elettorale (ci sono più video dove stringe mani, si abbraccia, da pacche sulle spalle), nelle ultime settimane il neo-sindaco si è fatto immortalare in diversi incontri istituzionali senza le dovute precauzioni. Precisamente, il 13 ottobre, il 14 ottobre, il 22 ottobre, solo prendendo in considerazione le visite istituzioni e senza andare a sbirciare tra le foto del profilo facebook… la mascherina sembra quasi un’optional,
È impossibile stabilire quando sia avvenuto il contagio, vista la mole di visite ed incontri avvenuti anche nel corso della preparazione della campagna elettorale, ed in fondo è anche inutile tentare di stabilirlo. Tuttavia, è un importante esempio di come funzionino le cose: sbraitiamo parlando di buon senso, scriviamo accorati post bacchettoni sulla sicurezza, elogiamo infermieri e ssn, ma alla fine non ci importa. Viviamo nella convinzione che tanto a noi non può succedere, perché “siamo tra di noi”, non siamo mica come la Lombardia. Ne siamo talmente convinti da farci tranquillamente delle foto, da andare a lavoro senza precauzioni… e poi, quando succede, tutti cadono dal pero e c’è la corsa ai ripari.
Oggi sono stati eseguiti oltre 100 tamponi a chi, nei giorni scorsi, è entrato in contatto con il primo cittadino. Qualcuno si è anche disturbato ad andare a fare una foto a chi era in fila per eseguire il test. Tuttavia, vista la situazione, il tampone andrebbe esteso ad un range più largo, e non solo agli stretti collaboratori ed a chi ha lavorato a stretto contatto con il neosindaco in questi giorni. Sono certo che all’Asp di Crotone, dove stanno seguendo correttamente ogni procedura da inizio pandemia, sapranno cosa fare e controlleranno al meglio.
Nel frattempo la Calabria entra in un mini lockdown in attesa del nuovo dpcm, che con tutta probabilità arriverà nel fine settimana o poco dopo. Si torna a chiedere una chiusura totale, mentre i casi aumentano vertiginosamente, rischiando un nuovo collasso del sistema sanitario. Le precauzioni le abbiamo messe da parte, nei mesi scorsi. Abbiamo dato retto a chi affermava che il virus era morto, scomparso, sparito. Ed eccoci qui.
Lascia un commento Annulla risposta