Questa sera si è presentato in negozio uno dei candidati al consiglio regionale, un leghista dell’ultima ora, carico di volantini e santini da distribuire. Si è adeguato anche lui a quello che fanno un po’ tutti, ovvero il giro per la conta, per sondare il terreno presso amici e compagnia bella, per tirare una prima, sommaria, conclusione sul voto che verrà.
Si tratta di una delle cose più spregevoli e viscide che esistano in politica, ed al contempo serve al soggetto – navigato o meno – per realizzare la cosiddetta faccia di bronzo. Presentarsi un po’ ovunque, salutare, scherzare, ammiccare, non chiedere esplicitamente il voto ma tentare di persuadere alla buona.
In una Calabria che vuole riscattarsi e punta ad un futuro migliore, siamo ancora a questo. Una condizione che volenti o nolenti è impossibile da estirpare, e che coinvolge, sorprendentemente, anche chi fino al giorno prima non era mai stato affascinato al mondo politico.
Tutti si prostano e si mettono in gioco, avendo come aspettativa un posticino in consiglio regionale con annessi privilegi. Vale la pena provarci, in fondo, anche a costo di perderci la faccia.
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