Internet è una risorsa. In futuro sarà equiparato alla corrente elettrica, diventerà necessario. Così come lo diventarono i frigoriferi, le automobili, i computer. Internet è il futuro. E porca miseria, dopo vent’anni non siamo ancora in grado di comprenderlo a pieno. Non sappiamo cos’è, come funziona, su cosa si basa. Ed i ciarlatani la fanno franca.
È emblematico il recente caso che vede contrapposti il M5S ed un giovane hacker, recentemente raggiunto da una denuncia. Il giovane, Luigi Gubello, ha messo in luce una delle note vulnerabilità di Rousseau, il “sistema operativo” del movimento: una cloaca spacciata per gioiello, con una disarmante semplicità che può andar bene solo ad ignoranti e creduloni.
Mettiamocelo in testa, Rousseau è un sistema che fa pena. Si sono susseguiti decine e decine di attacchi, mettendo in luce più e più vulnerabilità informatiche. Non funziona bene, e Dio solo sa come faccia a non reggere un traffico inferiore ai 50.000 utenti… insomma, si tratta di una struttura graficamente bella, ma progettata male e resa peggio. Ed è emblematica del M5S, una perfetta immagine “dell’antipartito” che in fondo non lo é.
Di Maio parla di “mandanti politici”, mentre tra i vari sostenitori cerebrolesi si consolida l’idea di un attacco mirato. Ma non è così. Un attacco del genere, così come detto dallo stesso Gubello, serve solo a mettere in luce le falle di un sistema tutt’altro che perfetto. Come se non bastasse, Gubello ha detto di aver avvertito la Casaleggio, e di non aver ricevuto alcuna risposta. Non ci dimentichiamo che i grillini sono strenui sostenitori dell’internet, eppure hanno denunciato un ragazzo che ha scoperto una falla nei loro sistemi… che altro aggiungere?
Sempre oggi, un gruppo di hacker ha rubato e diffuso un file con dei dati personali del circolo PD di Firenze. E no, non è la stessa cosa: nel primo caso, l’hacker ha solo messo in luce una vulnerabilità; nel secondo, è stato condotto un attacco finalizzato al furto di dati. Non capire la differenza è piuttosto grave. Così come è grave non vedere le differenze nell’approcio: i tecnici del M5S non si accorsero dell’attacco, anzi smentirono le voci di una falla; i tecnici del PD si sono accorti subito dell’intrusione, bloccando l’attacco.
Insomma… non è una questione politica, ma se quelli del PD – che non gestiscono un sistema di voto elettronico ma solo un web server – si accorgono subito di un’intrusione, e quelli del M5S – che gestiscono un sistema che, a loro dire, garantisce la democrazia diretta – non si accorgono di nulla e denunciano chi gli fa notare gli errori, c’è da porsi qualche domanda. Internet è una cosa seria, e prima di vantarsi di poter offrire un servizio bisogna essere CERTI di poterlo offrire in sicurezza.
Ma, purtroppo per loro, i grillini non certi di nulla…
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