Nelle ultime settimane sono nate moltissime polemiche per via delle “enormi spese” sostenute dall’amministrazione per sponsorizzare e pubblicizzare eventi. C’è chi polemizza per le stampe dei manifesti sul Cantiere Crotone, chi per i soldi spesi per gli eventi natalizi, chi per le pagine “comprate” dal Sindaco per i suoi rapporti, e chi per le mappe sempre sbagliate. Ancora nessuno però ha proferito parola sul nuovo servizio streaming del Comune di Crotone, e molto probabilmente nessuno ne parlerà. Allora tanto vale riaprire l’argomento.
Partiamo subito con una considerazione fondamentale: i servizi si pagano. Ed il servizio scelto dall’ente, ossia Magnetofono 2.0, è un servizio a dir poco ottimo. Da informatico che ha già lavorato con software dedicati alla PA non posso che essere contento della scelta, che ci mette a disposizione tutta una serie di comodità già ben elencate. Il punto del discorso però è un altro: ci serve davvero lo streaming? Perché c’è costato ben 29.317,33€ (Determinazione dirigenziale Del 24-10-2017 N. 2085), e rischia di non servire proprio a nulla.
È una domanda più che lecita, dato che il servizio verrà usato da poche centinaia di utenti (ad andar bene), ossia tutti noi impallinati di politica locale, e servirà per lo più ad ascoltare gli interventi di tizio o caio, e fare in modo che ognuno possa ritagliarsi i propri spezzoni e pubblicarseli sui social. Bene, e poi? Nulla. Sarà una costosa vetrina per pomposi discorsi, pesanti arringhe e teatrini che chi abituato a partecipare ad un consiglio comunale conosce bene.
Qualcuno potrebbe dire che è una questione “di trasparenza”, ma si sbaglierebbe: trasparenza è mettere a disposizione il necessario per comprendere ed analizzare una data situazione. Il Comune di Crotone si è portato avanti negli ultimi anni, realizzando ben due portali che permettono a tutti di avere accesso a delibere, ordinanze e progetti. Lo streaming del consiglio comunale può permettere, al massimo, di rendersi conto di come avviene una discussione e di come parlano certi consiglieri… siano incapaci di mettere due parole in italiano in una frase.
Ricapitolando: i documenti pubblici del comune vengono pubblicati direttamente online; disponiamo di numerose testate gironalistiche locali che, chi più chi meno, fanno approfondimento e discutono i principali temi cittadini; ci sono decine di editorialisti sempre pronti ad indicare situazioni torbide e poco chiare; sui social network esistono decine e decine di gruppi dove opinionisti, blogger e commentatori discutono e commentano di tutto. Ci serve davvero vedere cosa fanno una volta al mese i nostri consiglieri? Personalmente penso di no, dato che ai più basterebbe un resoconto ben fatto.
PS: i video delle sedute si trovano qui.
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