Come vi dicevo, ieri pomeriggio l’ENAC ha confermato di voler chiudere lo scalo Crotonese a partire dal 1° Novembre. Nel semplice comunicato si capisce bene il motivo: ha reso noto di aver ricevuto la comunicazione da parte della Curatela Fallimentare della società Aeroporto Sant’Anna S.p.A., gestore dello scalo di Crotone, relativa al termine dell’esercizio provvisorio d’impresa fissato per il 31 ottobre 2016. In parole povere, scadeva l’ennesima proroga della gestione, e non si è accettata la nuova richiesta per prolungare di altri 6 mesi l’attività.
E’ successo dunque quello che giornali e dipendenti lamentavano da qualche tempo, ed è successo per un deludente disinteresse dei diretti interessati, anche del Comune di Crotone. La curatela fallimentare ha infatti respinto l’ipotesi di mantenere aperto lo scalo fino alla primavera del prossimo anno, in attesa dell’affidamento ad un nuovo gestore. La Sant’Anna S.p.A. è inaffidabile, e deve ancora saldare i suoi debiti, così come deciso un anno fa. La Regione, dal canto suo, fa sapere di accettare la scelta dell’ENAC pur non condividendola, e ricorda il suo impegno anche per l’istituzione di nuove rotte (parrebbero Bologna e Londra). Non sappiamo fino a quando lo scalo resterà chiuso, ma è verosimile pensare ad una riapertura solo dalla prossima primavera.
Dopo l’annuncio, alcuni consiglieri hanno pensato di fare un sit-in di protesta direttamente all’aeroporto. Parliamo di Angela Familiari (Udc), Alberto Laratta (Laboratorio Crotone,), Pisano Pagliaroli (Crotone in rete), Enrico Pedace, Manuela Cimino e Tommaso Pupa (DemoKRatici), Giuseppe Renato Carcea (Araba Fenice), tutti consiglieri di maggioranza. Questi hanno trascorso la notte all’aeroporto, e per ora sono ancora li. Parrebbe un sit-in ad oltranza, per cercare di mantenere in vita “l’unica infrastruttura che ci toglie dall’isolamento”.
Mentre aspettiamo un comunicato del sindaco (ma anche uno dei consiglieri di minoranza), è bene ricordare una cosa: per quanto è vero che il Sindaco si è svegliato in ritardo sulla questione, lo stesso si può dire dei consiglieri. La proroga d’esercizio dura 6 mesi, e dunque da Aprile si sapeva di questa scadenza. Nè l’amministrazione uscente, nè quella appena insediata, hanno fatto abbastanza. Il ruolo dei consiglieri (di maggioranza o di minoranza che siano) è indubbiamente secondario rispetto a quello delle istituzioni preposte, ma c’è da dire che anche nei consigli comunali non si è mai votato nulla di concreto riguardo all’aeroporto. La Sant’Anna S.p.A. continua ad avere debiti che sembrerebbe non voler pagare: perché non si è agito in questi termini, per dare qualche possibilità in più alla richiesta di proroga che già era in dubbio ad Aprile?
La decisione dell’ENAC è definitiva, e protestare all’aeroporto non cambierà le cose. E’ un bel gesto, ma arriva tardi. Un gesto ancora più bello sarebbe un’attenzione costante del consiglio comunale sulle tematiche, ma sopratutto imparare dagli errori: le responsabilità di questa ennesima chiusura sono quasi esclusivamente “nostre”, e scaricare il barile sugli altri non ci porterà da nessuna parte.
L’aeroporto riaprirà. Allora, bisognerà farlo funzionare bene, e non pretendere che funzioni in qualcunque condizione.
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