Si aggiunge l’ennesimo tassello all’assurda vicenda dei lavori all’Ezio Scida, con una nuova bocciatura dei lavori da parte della Soprintendenza Archeologica: non è stato rispettato il vincolo imposto dalla soprintendenza lo scorso 19 Luglio, che vietava espressamente l’uso di bitume/asfalto. C’è chi parla di un nuovo rinvio e chi è più fiducioso, fatto sta che la rimozione dell’asfalto è stata completata, e non sembrerebbe impattare sulla tabella di marcia.
Ad accorgersi dell’illecito è stata l’associazione Sette Soli, che il 4 Ottobre scorso ha mandato una lettera per chiedere l’apertura di un’indagine e l’identificazione delle responsabilità per la palese violazione delle prescrizioni. La violazione era talmente evidente che il commissaro dichiarò in poco tempo che avrebbe svolto un nuovo sopralluogo, che si è concretizzato con la lettera inviata al Comune lo scorso 11 Ottobre, dove si chiedeva la rimozione immediata dell’asfalto, completata oggi.
Giusto per intenderci, cosa c’è scritto nelle prescrizioni della soprintendenza? Oltre a prevedere che non si effettui nessuna perforazione oltre i 30cm di profondità, e nessuno scavo al di sotto dello strato superficiale d’asfalto, è scritto chiaramente:
divieto assoluto di usare conglomerato bituminoso o cementizio per ampliare le pavimentazioni esterne che dovranno, invece, essere pavimentate con terre stabilizzate posate direttamente sulle superfici naturali liberati dalle erbe infestanti.
Insomma, un testo inequivocabile. Com’è allora possibile che si sia steso dell’asfalto?? Potremmo pensare che la ditta non abbia proprio preso visione delle prescrizioni. Oppure, che nonostante la presa visione, non le abbia capite, o le abbia interpretate in modo diverso, sbagliato. Magari c’è stato solo un’errore tecnico. Oppure, stiamo assistendo al classico giochetto “metto – tolgo”: magari l’azienda si farà pagare sia i lavori di messa in posa dell’asfalto sia i lavori di rimozione.
Un lavoro inutile e assurdo che avrà, in ogni caso, un costo. Tanto per ricordare, i lavori di ampliamento dello Scida sono quantificati in una spesa totale di 4.8 milioni di euro, di cui 2.5 messi dalla Regione Calabria. Poco ci manca per fare cifra tonda, ed arrivare ad una spesa complessiva di 5 milioni. Senza contare la “spesa” che stiamo affrontando in immagine pubblica.
La data di scadenza definitiva sarà il 23 Ottobre, data in cui il Crotone affronterà il Napoli, si spera in casa. La squadra avversaria ha già prenotato il volo, in segno di buon auspicio. Premesso che dovremmo chiederci il perché di tutte queste incapacità locali, speriamo che non c’abbiano buttato il malocchio 😉
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