Nella giornata di ieri il M5S ha effettuato dei prelievi di acqua dal fiume Esaro, per farli analizzare in quanto, come ha comunicato lo stesso Sorgiovanni, “Pensiamo che la fogna sversi in mare“. Il prelievo rientra in una più vasta operazione di tutela ambientale proposta dal movimento, che è stata presentata sempre ieri.
Nonostante i dati non siano ancora stati pubblicati, possiamo già dare per scontato che saranno, molto probabilmente, positivi. Nel fiume Esaro (e ancor più in alcuni suoi affluenti, come il Papaniciaro) continuano a essere sversate non solo le acque nere/grige di diversi edifici privati, ma l’intero scarico delle acque reflue del depuratore cittadino (quello sulla SS106). Lo sanno anche i bambini. Anche se entro i limiti di legge, è sempre presente della “fogna” (che poi magari si intendono cariche batteriche di e. coli ecc.) nel fiume, da sempre, e non per anomalie nostrane, ma perché questo è un metodo di smaltimento riconosciuto per legge.
Viene poi anche detto che le autorità locali non sono in grado di fornire questi dati. Non sappiamo se abbiano chiesto all’ARPACAL, che i dati, anche se dell’anno scorso, li avrà sicuramente, ma di sicuro non hanno chiesto a Legambiente, che proprio lo scorso anno annunciava che alla foce dell’Esaro durante l’estate la quantità di cariche batteriche era più del doppio di quanto consentito per legge. Un controllo che fanno ogni anno con la Goletta Verde che tutti conosciamo.
Il dato, insomma, c’è. La fogna ci sarà pure, dato che nonostante i numerosi interventi continua ad essere sversata notoriamente in mare (da più punti, tutti noti). Mai più adatto sarà il detto “scoprire l’acqua calda”.
Discorso diverso sarebbe stato una ricerca conoscitiva autonoma: si sarebbe trattato di un prelievo informativo, in modo da non dover aspettare i prelievi schedulati. Se così non è stato, è solo perché il M5S è in piena campagna elettorale anche a Crotone, e deve dimostrarsi attento alle tematiche chiave come l’ambiente. Purtroppo, continua a farlo pensando che la popolazione (almeno una sua parte) non sia attenta. Una brutta cosa.
Questo prelievo, alla fine, serve a qualcosa? No. Soldi spesi per fare campagna elettorale. Lo stesso valore che avrà l’esito del test, accompagnato da titoli strillanti e allarmati per la stagione e la balneazione.
Qualche nota a margine, giusto per parlarne.
Il depuratore di Crotone non rilascia costantemente liquami nel fiume. C’è un limite prestabilito per legge, basato sulla capacità di dispersione dei liquami nell’acqua. Ci sono alcuni periodi del mese dove il depuratore non rilascia nulla, ed altri dove rilascia. Questo è dovuto a più fattori, compresa la vecchiaia dell’impianto, che necessita di lunghi periodi di decantazione per i liquami nelle vasche.
Già questo ci fa capire che un solo prelievo non basta per sapere quanto sia inquinato davvero il fiume, perche in alcuni periodi la carica batterica risulterà più alta mentre in altri risulterà più bassa. Per questo si eseguivano 4 campionamenti all’anno, in modo da farne una media più attendibile.
In estate il depuratore è sempre sotto sforzo, dato che l’impianto non è in grado di gestire la quantità di fogna. Durante l’anno è relativamente più facile per via del fatto che non si va al mare per farsi il bagno, e per questo è possibile sversare una quantità maggiore di liquami. In estate invece la quantità andrebbe ridotta, ma non sempre è possibile, anche a causa degli stessi impianti, vecchi e poco adeguati, che potrebbero anche subire danni tali da doverli bloccare.
Il depuratore ha lavorato per molti anni senza ammodernamenti, ma quest’anno (2016) sono stati stanziati diversi milioni per la messa a norma. Si pensó anche di spostarlo nei pressi del nucleo depurativo industriale (dietro l’ex cartiera), ma ad oggi non si sa nulla.
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