Anche quest’anno è arrivata la Festa della Madonna di Capo Colonna, con annessa fiera, giostre, burattini, illuminazioni e pellegrinaggio. Come già detto e discusso, questa è tutt’oggi la festa più importante della città e più sentita dalla popolazione, che non perde l’occasione per riunirsi e per stare in giro un po’ più del solito, dando alla città un’aria più viva del solito. Questa poteva essere la prima volta che non partecipavo ai festeggiamenti, ma ho deciso di rimandare quel giorno 😎
Quest’anno è anche una data importante: si festeggia l’80° Congresso Mariano Regionale, istituito a Crotone nel Maggio del 1935. In quella data si festeggiava il settennale (la festa grande), e tutti i vescovi della Calabria si riunirono nella città Pitagorica per partecipare a quella che probabilmente fu la più sentita Festa della Madonna della storia. In occasione del settennale, venne chiesto alla popolazione di donare dei metalli preziosi (principalmente oro), che vennero poi sciolti e trasformati nella “corona” che ancora oggi ammiriamo sul quadro (anche se è stata restaurata) ed in un calice custodito nella cattedrale. Durante le feste poi, la popolazione donò innumerevoli sete, teli e pelli, che vennero appesi nella chiesa. Venne anche apposta una lapide, ancora visibile all’interno della Cattedrale, per commemorare l’evento. E’ ricordata come una festa maestosa, che dava idea di quanto la popolazione fosse devota. Da allora, ogni anno i vescovi di tutta la Calabria si ritrovano a Crotone durante il mese di Maggio, per discutere dell’icona Mariana.
A questo punto, vista l’importanza religiosa della data, possiamo approfittarne per tirar fuori un’ulteriore curiosità, che non fa mai male. L’avete presente il Papa, vero? Beh, nella lunga lista (e storia) dei Papi della Chiesa Cattolica, sono presenti anche 3 Pontefici provenienti da quello che oggi è il Crotonese.
Il tanto amato Papa Francesco sarà anche il primo Papa gesuita e con questo nome, ma, agli atti, è “solo” il 266° Pontefice (ed il numero non tiene conto degli antipapi). Prima di lui, un piccolo esercito di uomini si è susseguito sul trono di Pietro, il quale, si dice, iniziò questa tradizione nel lontano 33 d.C.. Da allora, morto un papa se ne fa un’altro.
Senza disperderci troppo sul come si sceglievano i Papi una volta, è interessante sapere che la carica poteva essere ricoperta “solo” da chi proveniva dall’Impero Romano. Dici poco. Succede così che dopo Simon Pietro, originario della Giudea, il secondo Papa è di Volterra (si, in provincia di Pisa), il terzo è di Atene, e così via da est a ovest. Oggi, a differenza dell’epoca, il Papa può provenire da qualunque parte del mondo a patto che sia Cattolico, e dunque oggi una buona parte del globo non ha ancora avuto il piacere di avere un Pontefice nazionale.
I Papi Italiani la fanno da padrone: sono moltissimi gli ecclesiastici provenienti da piccoli paesini sperduti da nord a sud, e sono decisamente la maggioranza rispetto agli “stranieri” (anzi, da quella che oggi è geograficamente l’Italia). L’influenza di Roma si vede anche in questo. Vista la presenza di Pontefici da tutta Italia, è interessante sapere che anche la Calabria ha fatto la sua parte.
I Pontefici Calabresi furono in totale 9, e si sono susseguiti tutti nell’arco del I millennio. Questi furono: Telesforo (125-136, 8°), Antero (235-236, 19°), Dionisio (259-268, 25°), Eusebio (309-310, 31°), Zosimo (417-418, 41°), Agatone (678-681, 79°), Leone II (682-683, 80°), Giovanni VII (705-707, 86°) e Zaccaria (741-752, 91°). Una buona parte di loro morì da martire, e pontificò relativamente poco (era lo standard dell’epoca). Da allora, non c’è più stato un Papa proveniente da quella che oggi è la Calabria.
Di questi, ben 3 Papi provenivano da quella che è oggi la provincia di Crotone. Questi furono: Antero che veniva da Petelia (probabilmente Strongoli, ricordi?), Zosimo che veniva da Mesoraca e Zaccaria che veniva da Santa Severina.
Di Antero si sanno solo una manciata di cose: forse era di Petelia, e fu il 19° Papa per circa 40 giorni prima di essere martirizzato il 3 Gennaio del 236 dall’Imperatore Massimo Trace per aver fatto trascrivere degli Atti dei Martiri negli archivi della chiesa. Il resto è un mistero, e ad oggi non si sa altro se non che è sepolto nelle Catacombe di San Callisto.
La figura di Zosimo invece dispone di più fonti, ed è anche più conosciuta. Originario di Mesoraca e forse di famiglia Ebraica, fu il 41° Papa per più di un anno e mezzo, ed è ricordato per essere facilmente irritabile. Fu parte di diverse controversie, ma la più importante riguarda “l’eresia” del Pelagianesimo: in sostanza, Innocenzio I (il Papa prima di Zosimo) aveva condannato un uomo, Celestio, per il suo pensiero considerato eretico, esiliandolo da Costantinopoli. Alla morte di Innocenzio, subentrò Zosimo, e Celestio si recò a Roma per porgere le sue scuse al Papa, sperando di espiare la sua condanna. A quanto pare, Celestio studiò a tavolino come raggirare il Papa, e finse di essersi convertito e di rinnegare ciò che pensava. In un primo momento, il Papa gli concesse la grazia, accusando addirittura di aver avuto un giudizio troppo frettoloso sull’espulsione dell’uomo. Tuttavia, gli scritti che Celestio aveva indirizzato al Papa erano stati accuratamente scritti per nascondere le eresie. Una volta che venne fatto notare ciò al Papa, questo confermò la condanna di Celestio. Zosimo morì il 26 Dicembre del 418, ed è sepolto nella Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura.
Zaccaria invece fu il Papa in un certo senso più importante, per via anche della sua storia molto più dettagliata. Di famiglia Greca, nacque a Santa Severina, e fu 91° Papa per ben 11 anni. Era un diacono, ed era rinomato per essere una persona saggia, calma e prudente. La sua figura è ricordata per due eventi cruciali della storia dell’epoca: riuscì a far desistere i Longobardi dal conquistare delle terre dello Stato Pontificio e organizzò un “colpo di stato”. Il potere di quest’uomo, per quanto grande, non ha mai rappresentato una minaccia, dato il suo carattere mite e conciliante. Fece desistere ben 3 re Longobardi (Liuptarco, Rachis e Astolfo) dal conquistare dei territori appartenenti alla chiesa, senza scatenare guerre o ritorsioni, ma solo con il dialogo diretto con i vari regnanti. Il suo ruolo nella difesa del territorio gli valse anche la riconoscenza dell’imperatore Costantino V, che donò molte terre alla chiesa come segno di gratitudine. Inoltre, accettò di incoronare Pipino il Breve, che usurpò il trono di Childerico III. Pipino era un maggiordomo di Childerico, Re dei Franchi, ma tramava di prendere il potere dell’intero regno. Trovò l’appoggio di Zaccaria, che in un certo senso voleva (o doveva) sdebitarsi dell’aiuto ricevuto dai Franchi, che non appoggiarono i Longobardi durante gli attacchi. Zaccaria dunque incoronò e legittimò il potere di Pipino, con un gesto del tutto illegittimo. Fu la fine della dinastia merovingia. Zaccaria è anche ricordato per essere stato il primo Pontefice a dare in affitto i terreni della Chiesa, al fine di essere coltivati. Morì il 15 Marzo del 752, ed è sepolto nella Basilica di San Pietro.
Di curiosità ce ne sono anche altre (ad esempio, il paese Terranova di Sibari può vantare ben 2 Papi!), ma è interessante oltre che importante sapere quali figure sono nate nella nostra terra. Che siano scienziati, politici o religiosi.
La figura del Papa non sarà eterna, ed ha già due millenni di storia alle spalle. Forse, prima della fine di questa istituzione, avremo il tanto atteso Papa Nero… o magari un altro Papa Calabrese!