C’è un nuovo dramma in città, e con esso una nuova ondata di indignazione sui social network. La piccola fontana “della barca a vela”, in Piazza Rino Gaetano, all’inizio del lungomare pedonale e all’ingresso della Lega Navale, non sarà più una fontana. Inaugurata nel 2003, la fontana ha subito numerosi atti vandalici lungo tutti i suoi 14 anni di vita, rimanendo preda del degrado e della sporcizia. Erano ormai diversi anni che non veniva più riempita completamente, mentre di tanto in tanto si attivavano i vari zampilli, in occasioni particolari. Di fatto la grande vasca circolare era diventata da tempo una sorta di grande contenitore dei rifiuti all’aperto.
Una situazione cronica, costante, che si ripete di anno in anno. L’inciviltà dei cittadini dunque ha portato ad una soluzione drastica: eliminare la fontana, che diventerà così una sorta di opera d’arte. L’incuria del crotonese in fondo è nota, e se ci si pensa un attimo ci si ricorda perfettamente che i vari pesci usati per abbellire la vasca (che di fatto doveva ricordare il mare) vennero rubati tutti a soli due, tre giorni dall’inaugurazione. E la stessa fine hanno fatto tutti i poveri esseri viventi piazzati li dentro nel corso degli anni: rubati, per finire in qualche acquario privato o, peggio ancora, in qualche frissura.
Già da diversi anni infatti si era deciso di non riempire più la vasca, sia perché questa veniva costantemente colmata di rifiuti (ed anche la manutenzione, da parte del comune, era decisamente scarsa), sia perché i vari tubi per regolare l’immissione e lo scarico dell’acqua erano stati danneggiati. Inoltre, la vasca piena d’acqua era stata presa di mira da residenti e commercianti, che lamentavano costantemente la presenza di zanzare ed insetti vari. Svuotata dell’acqua però, la vasca divenne un vero e proprio mondezzaio, che raccoglieva un po’ di tutto: bottiglie, lattine, bicchieri, pacchetti di sigarette, cicche, fazzoletti, fogli di giornale, incarti vari e chi più ne ha più ne metta.
Cosa ne faranno ora? Di certo non la lasceranno in questo modo. Purtroppo, il Comune di Crotone non è per niente trasparente in merito alle opere pubbliche, pertanto non sappiamo nulla del progetto, della ditta appaltata e dei suoi costi. Tuttavia, ci sono due voci principali a riguardo. La prima dice che ci realizzeranno una sorta di giardinetto, con diverse piante e del verde. La seconda dice che verrà piastrellata con delle mattonelle azzurre/blu, o semplicemente dipinta a ricordare l’acqua. Ad ogni modo, non si tratta di un lavoro lungo, e nei prossimi giorni è probabile che ne vedremo il risultato.
Con chi dobbiamo prendercela? Ovviamente, il crotonese medio, quello lamentusu, non ci ha pensato due volte a scagliarsi contro l’amministrazione comunale, rea di avar “distrutto“, “deturpato” e addirittura “stuprato” una così bella fontana. C’è addirittura chi si azzarda a dire che “Senatore si starà rivoltando nella tomba!“. Ma, a ben vedere, le colpe sono da ricercarsi altrove. Come già detto, la fontana è stata perennemente in stato di degrado lungo tutti i suoi 14 anni di vita. A degradare l’aera, paradossalmente, sono gli stessi cittadini. E non mi riferisco solo a quelli che sporcano e che buttano rifiuti e sporcizia a casaccio, mi riferisco anche a quelli che vedono e si girano dall’altra parte. Perché è facile dire che “non è compito nostro” richiamare i figli degli altri (ma non solo i ragazzi, che spesso i più lordi sono proprio gli adulti), e poi svommicare commenti su facebook.
La perdita della fontana, dunque, è imputabile unicamente ai cittadini. A noi tutti. Una soluzione drastica, che probabilmente non fermerà gli atti vandalici: sono pronto a scommettere che, giardinetto o piastrelle, nell’arco di qualche notte saremo punto e a capo, a parlare di degrado e sporcizia. E’ un problema locale, la mancanza di senso civico, e non si risolve puntando il dito contro l’amministrazione. Si risolve puntando il dito contro chi sporca, nel momento stesso in cui lo fa.
Di certo, era meglio la fontana. Non c’è dubbio. E come per ogni cosa, ci si rende conto del suo valore quando la si perde. Che serva di lezione per “spronarci” a fare qualcosa in più, la prossima volta che vediamo qualcosa che non va.
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