Il Comune di Cirò prende tre piccioni con una fava. Con una bella iniziativa, si doterà di un archivio storico, recuperando uno stabile confiscato, dando la possibilità a venti studenti di fare alternanza scuola lavoro. Il tutto, sfruttando i PON sulla sicurezza.
Un esempio “virtuoso” delle cose che si possono fare usando al meglio i fondi PON, creando non solo delle opportunità lavorative anche per il futuro, ma fornendo un servizio essenziale e sempre più richiesto, ossia la digitalizzazione. Un archivio storico digitale, oltre che fisico, è una grandissima risorsa.
L’alternanza scuola-lavoro permetterà ad una ventina di ragazzi di lavorare nelle vicinanze di casa, ed in futuro i posti di lavoro necessari potranno essere colmati con del personale (qualificato o da formare). Perchè un archivio storico, anche in un piccolo paese, non si fa in un giorno. Può rappresentare un’opportunità lavorativa costante, specialmente se collegata a realtà e progetti più complessi.
Per cui, bisogna essere contenti dell’iniziativa proposta a Cirò, senza spendere però troppe congratulazioni: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, per cui bisognerà attendere per vedere se questo archivio storico nascerà veramente, e come/quanto sarà fruibile online. Ciò non toglie la squisitezza dell’iniziativa.
Prendo la palla al balzo, e chiedo: perché non si prende esempio da Cirò? Una città come Crotone, che ha un vastissimo patrimonio, non ha un archivio storico digitalizzato (nè ci sta lavorando). Non sarebbe ora di proporlo, e di realizzarlo? Oltre a dare lavoro a diverse persone, sarebbe un’ottima pubblicità per l’amministrazione, oltre che un grande progetto di interesse storico e culturale. Ed in più, come abbiamo visto, si possono sfruttare i PON per avviare il progetto.
Come già detto, è una grande risorsa, che la città di Crotone potrebbe sfruttare a pieno. Basta solo un pizzico di volontà.
Lascia un commento Annulla risposta