Nella giornata di ieri era atteso un comunicato ufficiale da parte di Ugo Pugliese, a seguito dell’annunciata chiusura dello scalo Crotonese da parte di ENAC e della relativa protesta di alcuni consiglieri. Il sindaco ha optato per una vera e propria conferenza stampa, durante la quale ha puntato il dito contro tutti: gli altri Comuni costieri, la Regione e il Governo. Non si è fatta attendere la replica dei sindaci interessati dalle accuse, che hanno invece addossato le colpe all’amministrazione del capoluogo ed al gestore aeroportuale, in linea con la posizione espressa dalla Regione.
Stiamo assistendo ad un tipico esempio di “scaricabarile”. Da una parte abbiamo l’amministrazione di Crotone che accusa tutti gli altri, dall’altra abbiamo tutti gli altri che accusano l’amministrazione di Crotone. Complotto? No. Solo una serie di errori e irresponsabilità comuni, che denotano, a differenza di quanto detto da Pugliese, la reale attenzione alle cose: entrambe le parti infatti confermano che l’ultimo incontro comune sull’aeroporto si è tenuto l’8 Luglio scorso. Cioè 3 mesi fa. Poi il silenzio. In questi 3 mesi, quindi, l’aeroporto non se l’è filato nessuno.
Ma chi ha ragione? Tutti e nessuno. Come riporta oggi Il Crotonese, mancano 450.000€ all’appello. Per gli ultimi 3 mesi di attività (da Agosto a Ottobre), bisognava pagare 900.000€: di questi, 740.000€ sono stati messi dal Comune di Crotone, mentre gli altri 160.000€ dovevano arrivare dai Comuni di Cirò, Cirò Marina, Cutro e Melissa. Qualora i comuni non fossero stati in grado di pagare, il Comune di Crotone prese l’impegno di versare i 160.000€. Ad oggi, però, questi soldi non sono mai stati versati. Ma non è tutto, perché ci sono anche dei debiti pregressi. Nei 6 mesi di attività fino al 31 Luglio scorso, mancano poco meno di 290.000€ all’appello! Di questi, 160.000€ dal Comune di Isola Capo Rizzuto, 110.000€ dal Comune di Crotone, 8.000€ dal Comune di Melissa e 8.000€ dal Comune di Crucoli. Sommando i due ammanchi, arriviamo a quasi mezzo milione di euro di debiti non pagati. Non è difficile capire perché non ci sia stata nessuna ulteriore proroga, che era già in bilico a Luglio.
Insomma, andando a spulciare è un gioco di colpe e di cause. Bisogna comunque considerare che i comuni costieri possono essere “complici” per non aver messo a disposizione il denaro, ma non hanno potere decisionale per quanto riguarda l’aeroporto. Ad avere il controllo sono appunto il Comune di Crotone, il Comune di Isola e la Regione Calabria, le tre parti che compongono la Sagas. La Regione non ha colpe particolari (ha sbloccato le royalties, ha liquidato diversi milioni per mantenere l’aeroporto, ha incluso lo scalo nel piano delle nuove rotte), ma agli occhi del Comune di Crotone è come se si fosse messa contro proponendo la Sacal come gestore dell’aeroporto. Una sorta di conflitto d’interessi, quindi, un’interesse allo scalo solo nell’ottica di poterlo conquistare. Una scelta osteggiata sin dall’annuncio, che poi è stata digerita mal volentieri, ed è stata ritirata fuori dopo la bocciatura dell’ENAC.
La scelta di Pugliese è dunque piuttosto azzardata. Anzi, è decisamente un’azzardo, niente di più che una presa di posizione difficilmente difendibile. Ora, ovviamente, conta farsi vedere attivi nella “difesa” dell’aeroporto. Ma sono tutte manfrine: bisognava muoversi prima, tutte le proteste e le parole che si possono fare ora saranno fatte al vento. Bastava prendersi le proprie responsabilità, perché sono proprio questi comportamenti che rendono necessario un cambiamento.
Ad ogni modo, Ottobre si conferma proprio un pessimo mese per il primo cittadino.
Aggiornamento: nel primo pomeriggio è arrivato il parere dell’ENAC, che conferma di non aver concesso la proroga dell’esercizio per i debiti non versati. Inoltre, è stato indetto un consiglio comunale (assolutamente inutile) il 31 Ottobre per parlare dell’aeroporto.
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