Stiamo entrando nel pieno dell’estate, ed il nuovo tratto del lungomare è bello popolato. I lavori sono stati portati avanti, e sebbene manchino ancora delle “piccole” rifiniture non ci si può lamentare. In questi giorni si sta ultimando la segnaletica orizzontale, e più di qualcuno ha notato una stranezza.
Una fermata dell’autobus è stata “piazzata in curva”. Una foto in particolare ha fatto il giro del web, ed è finita nelle mani dei grillini locali, che non hanno perso tempo nel pubblicare l’ennesimo comunicato stampa. “Fermata dell’autobus in curva? E’ violazione al codice della strada!” o “Fermata dell’autobus in curva, un pericolo costruito a spese dei cittadini“. Seguno poi le solite frecciatine all’amministrazione comunale.
In realtà, la fermata dell’autobus non è in curva, bensì in una intersezione. Non credo ci sia bisogno di spiegare la differenza tra una curva ed un incrocio, ma evidentemente è stato travisato di parecchio. Nonostante ciò, quella fermata viola tecnicamente il Codice della Strada, anche se praticamente c’è un escamotage che spiega la sua presenza proprio li.
Inquadriamo lo scenario. Ci troviamo qui, all’incrocio tra Via Magna Graecia (SP49) e Via Siris, la strada di collegamento per l’Istituto Nautico e il Centro di Cura Sant’Anna. La fermata del bus in questione è quella detta “Ranieri”, fino a poco tempo fa si presentava così. Nonostante la mancanza di segnaletica orizzontale e verticale (anche se spostando un po’ la visuale su Street View si potrà vedere il segnale stradale), quella curva è da tempo usata come fermata dei mezzi pubblici, ossia due linee urbane e diversi bus “scolastici” (quelli che portano i ragazzi nei paesi vicini). Questo per dire che non parliamo di una novità, ma di una condizione che esiste da molti anni. Mentre gli autobus scolastici fermavano proprio “in curva”, gli autobus di linea generalmente si limitavano a fermarsi in mezzo alla carreggiata, o tutt’al più al centro dell’intersezione.
In sostanza, nel progetto del nuovo tratto di lungomare alcune fermate dei mezzi pubblici sono rimaste invariate. In questo specifico caso, la semplice applicazione della segnaletica orizzontale ha portato alla luce un dubbio fondato: quello stop può stare li? Perché a prima vista sembrerebbe proprio di no. Osservando la strada però, è facile capire perché è stato piazzato li e non pochi metri prima o dopo: è l’unico punto dove c’è un marciapiede.
Appurato che c’è un fattore “storico”, è arrivato il momento di controllare cosa dice il Codice della Strada. L’articolo che definisce dove i mezzi possono fermarsi e sostare è il 157 del Titolo V, mentre quello che riguarda i mezzi pubblici è l’articolo integrativo 352 “Fermata degli autoveicoli in servizio pubblico di linea per trasporto di persone“. In sostanza ci viene spiegato che non ci si può fermare o sostare in curva o all’interno di una intersezione, ma solo prima o dopo di esse. Per i mezzi pubblici ci sono particolari misure di cui tenere conto, come una maggiore distanza dalla soglia e dal limite della curva o dell’intersezione, o anche la necessità che ci sia sufficiente spazio per fare in modo che il mezzo fermo non blocchi o rallenti il traffico.
Sembra chiaro, ma non è finita. I commi 6 e 7 dell’articolo 352 ci parlano proprio delle tipologie di fermate sulla strade extraurbane (come quella in questione), che “di massima” dovrebbero essere realizzate al di fuori della carreggiata. Esistono però diverse tipologie di strade extraurbane, in base alla loro larghezza, e la nostra sembra ricadere nella classe F, ossia la categoria in cui le fermate possono trovarsi anche nella carreggiata. Tuttavia, è necessario predisporre la fermata di un marciapiede di almeno 1,5 metri che va a collegarsi alla rete pedonale. Un elemento che ritroviamo proprio nella fermata in questione, e che è stato realizzato all’imbocco di uno svincolo.
Non si può negare che lo stop sia particolarmente scomodo, e che questa rappresenti una fermata decisamente atipica. Sebbene disponga delle metrature minime per la reimmissione del mezzo di trasporto in carreggiata (20 metri), gli spazi sono veramente striminziti, ai limiti di manovra. Questo vorrà dire che l’autista dovrà immettersi in direzione di Via Siris, quindi come se stesse andando a seguire la strada, ma una volta finito di caricare e scaricare i passeggeri dovrà reimmettersi in Via Magna Graecia, eseguendo un bel semicerchio. Di certo non è un’operazione impossibile, ma scomoda per il conducente (che infatti, come dicevo poco sopra, in passato si limitava a fermarsi in mezzo alla strada) e decisamente incasinata: immaginate in un momento di punta, con auto che devono girare in ogni direzione e l’autobus che deve rientrare in carreggiata. In una città normale aspetterebbero che il bus completi la manovra, ma questa è un’altra storia.
Insomma, è un punto morto, perché viola e rispetta il Codice della Strada: non ci potrebbero essere delle fermate li, ma quel punto è l’unico predisposto per ospitare una fermata. Un po’ paradossale, vero? Probabilmente, anche qualora venisse identificata come “fermata fuorilegge” (non è di certo l’unica in città), si potrebbe fare ben poco: non è previsto nessun marciapiede su quel lato di carreggiata. Che sia un problema di progettazione o di costruzione, l’ultima parola ovviamente spetterà al Comune, che dovrà eseguire dei controlli per capire se effettivamente si può lasciare o meno lo stop in quella posizione. E si spera che la situazione venga chiarita.
Piccola chiosa finale: se avete mai visitato una grande città o vissuto al di fuori di Crotone, vi sarete sicuramente resi conto che le fermate dei mezzi pubblici in corrispondenza di curve e intersezioni non sono affatto rare. Queste infatti se ben progettate non sono affatto pericolose, per quanto possano essere “scomode”. Certo, rappresentano l’ultima spiaggia a cui affidarsi, ma sono realtà. A differenza di quanto ci si affanna a scrivere in commenti e articoli affrettati, su Facebook e su alcuni giornali.
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