È una cosa molto fastidiosa cercare determinate informazioni in rete, e (al giorno d’oggi) non trovarle. Capisco che determinate ricerche siano particolarmente improbabili, ma non è una giustificazione per non trovarne informazioni.
Provate a cercare informazioni sulla maschera del Caprio su un qualunque motore di ricerca. Risultati? Zero. Solo un’incredibile numero di foto e collegamenti ad un attore dal nome simile, ed una breve spiegazione su un sito di terrecotte. A dimostrazione di una perdita progressiva delle nostre “tradizioni“, soppiantate sempre da nuove abitudini e credenze.
Di questa maschera, oggi, la tradizione orale conserva le solite poche cose essenziali. Si sa solo che è una maschera contro gli invidiosi. Sul suo simbolismo, su ciò che compare sul “volto”, non si sa nulla.
Generalmente, nella “tradizione apotropaica” le maschere vengono rappresentate con la lingua di fuori e le corna per provocare spavento a chi non le conosce. Apotropaico deriva appunto dal greco Apotrépein, che vuol dire Allontanare. Questa particolare maschera aveva il compito di far allontanare gli invidiosi dal luogo in cui si trovava.
Probabilmente, gli altri segni sul volto potrebbero essere delle cicatrici, ma il condizionale è d’obbligo. Infine, nulla si sa anche riguardo alle decorazioni intorno agli occhi e sulla fronte.
Ritengo che ciò sia un vero peccato. Bisognerebbe conservare queste nostre antiche credenze. Credo che se oggi ne sappiamo così poco, è anche colpa nostra, che non ci interessiamo a particolari così irrilevanti a prima vista, ma che in realtà spiegano non poco.
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