In alcuni momenti, quando sento parlare di “internet accessibile e democratico“, mi sale in sangue alla testa. Nei siti web esistono migliaia di modi per intralciare la navigazione di un utente, partendo dall’uso di tecnologie pesanti e poco pratiche (pesanti applet in java, flash ecc), passando per cattive strutturazioni e brutti abbinamenti di temi e layout, arrivando fino al necessario uso di plugin e codec per poter navigare.
L’ultima frontiera di questi ostacoli è il blocco di AdBlock, estensione famosissima e presente in chissà quanti browser. Questa estensione blocca le pubblicità, e sono in molti ultimamente a lamentarsene. Qualche tempo fa, ho notato che anche la Rai, sul suo portale, ha adottato un blocco simile prima della visualizzazione dei video, recentemente rimossi da Youtube.
Adesso ci si mettono anche i webmaster privati, che sono disposti a blindare il loro intero sito piuttosto che vedersi sottrarre qualche centesimo di guadagno. Tuttavia, per aggirare questa misera barriera, basta veramente poco. Mentre su portali come quello della Rai la pubblicità è incorporata nei player (grossomodo), e risulta quasi impossibile aggirarla (se non scaricandosi il video), per i classici siti web la situazione è completamente diversa.
La prima prova la si può fare direttamente dal motore di ricerca, visualizzando la pagina desiderata tramite copia di cache. Diversi script non vengono eseguiti durante questo tipo di visualizzazione, e se un sito utilizza uno di questi script, avete già risolto.
Sempre da Google potete usare il traduttore, che non solo permette di aggirare alcuni blocchi di accesso, ma diverse volte riesce anche ad aggirare questo fastidioso messaggio.
In alternativa, si può utilizzare un proxy, che però non garantisce sempre la visualizzazione della pagina. Alcuni proxy sono dotati di un blocco dei javascript, che sarebbe bene attivare per ottenere un risultato migliore, compromettendo però in alcuni casi la visualizzazione della pagina.
A bloccare i codici js ci pensa anche un’ottima estensione, NoScript, ottima e praticamente infallibile. Non è difficile da usare una volta installata, ma può decisamente rompervi le scatole durante la navigazione, proprio perché blocca tutti gli script presenti nella pagina. Si possono comunque impostare delle eccezioni, e caricare solo questo o quello script. In questo modo, lo script che rileva l’AdBlock viene bloccato, e si può navigare!
L’ultima soluzione, più artigianale, è riservata a chi vuole perennemente smanettare. Sia con Firefox che con Chrome è possibile analizzare una pagina web (non il classico vedi sorgente pagina, ma proprio analizza pagina). Nella finestra interattiva, si può modificare direttamente il codice della pagina, e osservare in tempo reale cosa comportano i cambiamenti. Possiamo cambiare lo sfondo da bianco a grigio, il colore del testo, la larghezza pagina… e possiamo anche limitare gli effetti di questo blocco! Cancellando direttamente lo script, o anche modificando il colore dello sfondo che si frappone tra noi e il testo (cambiandolo da bianco a trasparente).
Se da una parte quest’ultimo sistema è il più personalizzabile ed efficace, c’è da dire che comunque non è il massimo della vita, in quanto ad ogni refresh o cambio di pagina, i codici andrebbero modificati nuovamente. Anche se poi questi vengono individuati e facilmente riconosciuti, è sempre un po’ una palla 😛
Senza star qui a discutere se sia giusto o meno imbottire un sito di banner, popup e così via, non è giusto proibire la navigazione a chi usa AdBlock. Si potrebbe chiedere di disabilitarlo per il proprio sito, di aggiungere un’eccezzione, ma bloccare l’intera pagina è, sempicemente, una soluzione inorante. Per fortuna che questi blocchi si possono facilmente aggirare.
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