Il Great Blue Hole, che in Italiano sta per Grande Voragine Blu (o se vogliamo essere letterali, Grande Buco Blu), è diventato molto famoso negli ultimi periodi. Tra un articolo qua e la, dopo essere apparso su diversi siti, la popolazione del web gli ha assegnato le spiegazioni più fantasiose.
È sicuramente un bellissimo spettacolo da vedere, strano per i nostri occhi, qualcosa di veramente insolito. Non è l’unico blue hole del mondo, ne esistono diversi sparsi per il globo. Sicuramente però, questo è il più bello, ed ecco giustificata la fama che ha acquisito in rete.
Il fenomeno dei Blue Hole, quindi dei buchi blu sparsi nei mari, non è qualcosa di così inconcepibile e assurdo come potremmo pensare. Vediamoli nel dettaglio.
Il loro nome tecnico è Dolline, l’esatto opposto delle Colline. Mentre queste ultime si sviluppano verso l’alto, le Dolline si sviluppano verso il basso. Dollina è una parola serba, che in Italiano si traduce con Valle. Ne possiamo facilmente dedurre che si tratta di valli subacquee.
Se vi state chiedendo perché sono di un blu così intenso, la risposta è molto semplice. La dollina meno profonda (il Blue Hole) scende per ben 100 metri. Più di questa profondità, la luce non arriva! Proprio per questo motivo il “buco” ci appare con questo colorito blu scuro – nero.
Il blue hole più profondo conosciuto è il Dean’s Blue Hole, profondo ben 202 metri! Il Grat Blue Hole, quello della foto, è profondo 123 metri.
Differentemente da quello che si più pensare, questi posti non sono proprio adatti per fare immersioni subacquee. Sono luoghi pieni di insidie, e non sono pochi i subacquei che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere il fondo. Le pareti, essendo quasi completamente verticali, permettono un ottimo “giro turistico” a soli 30 metri. Nonostante ciò, sono anche ricche di stalattiti potenzialmente pericolose, e pare che questi luoghi siano abitati da diversi tipi di squali e predatori marini.
La formazione di questi originali buchi non è delle più recenti, e nemmeno dei più definiti. È stato comunque definito un “periodo standard” per datarne la nascita, ossia tra il Pleistocene e l’ultima Era Glaciale. Un lasso di tempo molto ampio, contato che va da 3 milioni a 12 mila anni fa 🙂
Lascia un commento Annulla risposta