Per una volta, non dirò nulla sul diritto d’autore e sulle politiche del moderno Copyright. Non mi spingerò oltre con le mie idee al riguardo, e mi limiterò solo a mettere in luce una strana curiosità.
Non so se conoscete i due tipi nella foto. Sono due dei quattro fondatori del noto sito The Pirate Bay, baluardo informatico del file share tramite torrent. Detto semplicemente, ci potete scaricare di tutto. Il problema, è che lo potete fare gratis. E la cosa non piace molto a chi guadagna/specula vendendo film, album e videogame.
Qualche giorno fa, i due ragazzi nella foto, già condannati per due volte di fila per violazione del diritto d’autore, si sono rivolti alla Corte Europea dei Diritti Umani, facendo una semplice affermazione: queste condanne non hanno valore, in quanto violano la nostra libertà di espressione che viene garantita dall’articolo 10 della Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo.
Ma la corte di Strasburgo ha detto no, affermando che la loro affermazione è infondata. Verranno condannati.
In tutto ciò, sapete qual’é la cosa divertente? Che la corte di Strasburgo, paradossalmente e purtroppo, ha ragione. Scrivo per intero il sopracitato articolo 10:
ARTICOLO 10
Libertà di espressione
1. Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, cinematografiche o televisive.
2. L’esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto alle formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla sicurezza nazionale, all’integrità territoriale o alla pubblica sicurezza, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, alla protezione della reputazione o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario.
In questo articolo, ci sono, a mio avviso, due gravissime oscenità. La prima, meno grave, è il secondo punto, per intero. È vero, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità“, ma il secondo punto chiede per inciso di rinunciare alla propria libertà di opinione per salvaguardare determinati punti (Sicurezza nazionale? Integrità territoriale?). E se voi non lo fate di vostra “spontanea volontà”, chi di dovere potrà accusarvi di tale mancanza, ed avrà ragione.
La seconda oscenità, nel caso non l’aveste letta, mi sono preso il lusso di sottolinearla. Dopo averla letta, mi sono seriamente chiesto se questo documento abbia realmente un valore, oppure se mi ci posso tranquillamente pulire il culo. Fatto sta che un ipotetico stato può pulirsi il culo accuratamente con questi fogli, in quanto gli viene data la possibilità, scritta in chiare lettere, di sottoporre ad un “regime di autorizzazione” le varie fonti di informazione. Già la parola regime non mi piace affatto, anche perché mi fà venire in mente, in questo caso, il nostrano Ordine dei Giornalisti, nato proprio per dei motivi simili.
Insomma, questo articolo 10 è una contraddittoria fanghiglia di merda. In una carta sui diritti dell’uomo, si scrive chiaramente che lo stato è libero di limitare determinati diritti. Veramente fuori luogo. Complimenti a chi l’ha pensata così.
Quindi, in tutto questo, ho un solo pensiero. Quei due ragazzi, ingenuamente, si saranno fatti trarre in inganno dalla bella scritta “Libertà di Espressione”. Forse non hanno letto per intero l’articolo, o forse non lo hanno letto proprio. Fatto sta che, e garantisce la Corte Europea, le tue libertà di cittadino, di uomo, di essere vivente, devono essere limitate da forze e cause maggiori, e se tu avrai un’altra idea, un altro concetto, un altro orizzonte nella tua mente… E no mio caro, non va bene. Ti devi adeguare e sottostare.
Aprirei volentieri un bel discorso sulle finte libertà che ci schizziamo in vena, contenti del bel mondo in cui viviamo, ma non lo farò ora. O perlomeno, non lo farò qui 🙂
Conclusione? I tuoi diritti personali non hanno valore se ti metti contro al collaudato schema del denaro e del guadagno personale. Il denaro ha un valore, e tu?
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