Curioso l’articolo, anzi, “il caso”, proposto dal Corriere della Sera a questa pagina. Riassumo brevemente: piogge di critiche sulla deputata del PDL Nunzia de Girolamo, che durante la trasmissione Agorà su Rai 3 avrebbe commesso una gaffè degna di nota. Avrebbe detto che il Veneto è una terra di contadini.
Allora, calma. Dedichiamo due minuti a leggere “l’articolo”. Poco sotto troviamo la frase completa della De Girolamo, che direbbe: «Meno male che non dovevamo essere provinciali e dovevamo pensare alla Siria: siamo passati al Veneto… Altro che provinciali, noi siamo proprio contadini… in Italia… quando facciamo politica». Posso comprendere che le libere interpretazioni distorcono il reale significato delle parole, ma qui la cosa sembrerebbe assai grave. Per due motivi.
Per prima cosa, questa sorta di offesa non viene lanciata verso qualcuno in particolare. Non ci vuole un dotto linguista o un dizionario per capirlo.
In secondo luogo, anche se la frase fosse stata rivolta direttamente al Veneto ed ai suoi abitanti, che male ci sarebbe in ciò? Dove sta l’offesa, nell’essere chiamati contadini? O forse l’offesa nasce dal fatto che a dirlo sia proprio Campania?
L’articolo, leggendo più accuratamente, è scritto sul Corriere del Veneto, ma riportato nella home del Corriere della Sera. Prosegue con una sorta di “chiusura a riccio”, dove si proclamano l’evoluzione del Veneto (come gli studi per mappare l’aviaria).
Un po’ come i bambini. Si litigano per cavolate. “È stato Ciccio a spingermi!!“, “Non è vero, bugiardo!“. Ecco, il risultato di tanta ignoranza (forse bonaria) porta a questi scenari. Una regione tanto evoluta che si lamenta del fatto di essere additata come terra di contadini (accusa, a mio avviso, mai mossa).
Eppure, mi ricordo, che forse era proprio il Veneto ad andarci giù pesante con i Meridionali… Quanti “Contadini” e “Terroni” ci siamo presi, noi, nel corso degli anni, e ci prendiamo tutt’ora… senza dire la benché minima parola. 🙂
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