Ieri sera eravamo troppo presi a seguire il consiglio comunale che quasi ci perdevamo una chicca, l’ennesima in questa città dove il detto lùssu e pitìttu è più attuale che mai. L’Asp di Crotone ha infatti pubblicato ieri pomeriggio una delibera – la 142 del 2025 – datata 17 gennaio, nella quale sostanzialmente si affida un servizio di banqueting per un evento istituzionale. Si organizza una cena, in altre parole, alla quale prenderanno parte circa 60 persone.
L’evento è in programma per domani, 22 gennaio. Tutto è stato fatto in tempi ristrettissimi, come noterete. E si svolgerà presso il ristorante Porto Vecchio, di proprietà della società Joint srl, stassa società che gestisce un portale di informazione locale ed uno (meno noto) nazionale, il tutto riconducibile a quel Salvatore Gaetano confermato agli obiettivi strategici provinciali direttamente da Roberto Occhiuto, di cui è anche consigliere personale.
C’è dunque da stupirsi se l’Asp di Crotone abbia deciso di spendere quasi 6 mila euro proprio in questo specifico ristorante? Perchè l’evento (che prevede una riunione per 10 persone e poi una cena con 50 invitati) è sostanzialmente una cena da 100€ a cranio, che però verrà pagata dall’Asp. Ovviamente bisogna specificare che è tutto lecito, perchè l’Asp ha sostanzialmente messo in atto un affidamento diretto dopo aver atteso diverse offerte economiche da parte di vari ristoratori (anche se noi non sappiamo quante richieste siano pervenute).
La vera domanda però è: davvero l’Asp di Crotone non dispone di un locale in cui effettuare una riunione aziendale? Perchè è abbastanza evidente che nella sola sede del granaio vi sono innumerevoli spazi che potevano essere adibiti ad accogliere 60 persone, neanche tantissime da dover giustificare la “delocalizzazione” dell’evento, alla quale si associa – senza alcuna reale motivazione – anche una cena aziendale a base di pesce.
Tutto ciò avviene mentre l’Asp è ancora commissariata, stretta nei bilanci, con pochi margini di spesa, impossibilitata ad assumere e stabilizzare personale, e comunque costretta in una situazione generale (che riguarda l’intera regione, per carità) non proprio rosea. Era proprio necessario spendere tutti questi soldi per una cena, quando tante altre spese ben più necessarie vengono sacrificate in nome della spending review e del rientro di spesa? La domanda sarebbe da porre direttamente al commissario Brambilla…
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