Quest’oggi si è concretizzato il primo “trasporto” di migranti tra Italia ed Albania. Per comprendere la portata della sproporzione di tale operazione, basti pensare – come stanno evidenziando in molti – che un’imbarcazione della Marina Militare lunga 70 metri e con centinaia di militari a bordo sia stata impiegata per un viaggio di andata e ritorno per consegnare appena 16 migranti. E, secondo quanto riportato da molte fondi affidabili, è possibile che nei prossimi giorni dovrà anche andare a riprenderli.

Si tratta dunque di una spesa enorme, ma chissenefrega: abbiamo già buttato i milioni in Albania, facendo ben contento Rama che si presta al gioco infame (e pericoloso) delle destre di mezzo mondo. Soldi che si potevano investire nel potenziamento delle frontiere reali dell’Italia, e che invece si è preferito spostare oltremare per tentare un cavillo legale che non reggerà. E qui sta la malafede del Governo, che è ben conscio di tale circostanza, e saprà sfruttarla a suo vantaggio quando la legge verrà applicata.

Già me li vedo, i politici che starnazzano sulla magistratura politicizzata. Fa sempre comodo. Nel frattempo, però, i migranti sbarcano a migliaia sulle coste siciliane e calabresi. Per 16 di loro che hanno avuto la sfortuna di essere soccorsi dalla marina, la permanenza in mare si è solo allungata. Inutilmente. Ed il tutto a nostre spese, perchè questi milioni saranno dirottati da chissà quale fondo per coprire un cinico gioco in cui si sta sperimentando, sostanzialmente, una nuova forma di deportazione. Forzata ed inappellabile.

E menomale che avremmo dovuto imparare qualcosa dalla storia…

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