Ieri sera è stato curioso osservare il dibattito attorno alla confessione in diretta tv di un uomo, che ha ammesso di aver soffocato sua madre la sera prima. Perchè la scelta di mandare in onda il servizio per intero (pur con il nullaosta dei Carabinieri) come un’esclusiva ha fatto storcere il naso a molti, e, tecnicamente, non si sarebbe dovuto fare.
So che parlare tanto di deontologia alla lunga stanca. Ma in questo “servizio” d’assalto – a cui ci ha ben abituato un programma come Pomeriggio 5 – ci sono delle palesi ed evidenti violazioni dell’articolo 3 (tutela dei luoghi di dimora) e dell’articolo 8 (tutela della dignità), senza contare tutte le “sviste” riguardo al testo unico dei nostri doveri.
Perchè da una parte è innegabile: una confessione in diretta è uno scoop. Sarebbe stata una notizia ghiotta per qualsiasi emittente, e su questo non c’è dubbio. Il problema è la sua spettacolarizzazione in un programma generalista, nel tentativo di sfruttarla per fare audience.
Da una parte abbiamo, dunque, una rete televisiva (Canale 5) che si impunta sugli orecchini della Gruber e della Fagnani, spingendo l’OdG a sanzionarle per violazione del codice deontologico, per poi tollerare, però, altre violazioni ben più gravi.
Chissà se Pinuccio andrà a fare le pulci anche al suo collega (o se prevarrà la paura di perdere qualche fattura).
Lascia un commento Annulla risposta