Come preventivato, alle elezioni europee era scontata una vittoria di Frattelli d’Italia. Vittoria che, però, ha mostrato un distacco molto più risicato rispetto alla seconda forza politica, che continua ad essere il Partito Democratico, in un sistema di bipolarismo apprezzato tanto a destra che a sinistra. La sfida sembra essere tornata in questi termini.

Ogni giudizio in merito è ovviamente affrettato e prematuro, dato che i risultati delle europee non sempre rispecchiano i dati delle nazionali. Elezioni in cui pesano anche altri equilibri, che vanno oltre lo scranno di europarlamentare (non sempre voluto, come dimostrà la rinuncia annunciata proprio di Giorgia Meloni, che ha incassato i voti per sè ma non andrà a Bruxelles).

Ci sono però diverse cose degne di nota, in questo risultato elettorale. Oltre alla percentuale raggiunta dal Partito Democratico, è innegabile il successo di Alleanza Verdi Sinistra, con numeri che (evidentemente) non si aspettavano neppure loro. Avs è l’unico partito minore ad ottenere dei seggi all’europarlamento, ed è importante il fatto che sia una forza di sinistra (seppur divisa in due distinti schieramenti) e non l’ennesimo partitino centrista e ondivago.

A tal proposito, sono sinceramente contento della sconfitta di Azione e di Stati Uniti d’Europa, che pur non hanno raggiunto la soglia di sbarramento per pochi decimi percentuali. Da una parte spero (invano, probabilmente) in un ridimensionamento dei due rispettivi leader, dall’altra mi auspico che anche figure storiche come Emma Bonino traccino una linea e tirino le somme di una sconfitta che dovrebbe spingerli a fare un passo di lato.

Per il resto, scontato l’esito negativo per gli altri ammessi, il cui risultato non vale la pena commentare. Adesso, con i dati sulle preferenze, inizieremo a scoprire chi siederà davvero in Europa. Con una piccola e grande soddisfazione: ci sarà sicuramente Ilaria Salis e verosimilmente anche Mimmo Lucano (che è candidato anche a sindaco di Riace), le due vere forze di traino per Avs.

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