Da anni racconto come il periodo della tarda primavera corrisponda ad uno sterminio di gatti. Questi vengono prevalentemente avvelenati con la classica “polpetta” o con qualche polverina mischiata a del mangiare, che riesce a trarre in inganno sopratutto i gattini più piccoli.
Quest’anno (anche se a dir la verità se ne parla già dalla scorsa estate) la situazione pare essere degenerata. Si susseguono infatti episodi violenti denunciati da un comitato di cittadini, ed in più occasioni si stanno ritrovando dei poveri gattini smembrati, ai quali vengono tagliate dal corpo le zampe e la testa. Tagli che, a prima vista, non possono essere fatti da altri animali che pur si cibano delle carcasse, e che, verosimilmente, sono fatti quando l’animale è già morto.
Ciò non toglie la gravità di un fenomeno che sembra ripresentarsi con particolare frequenza nelle ultime settimane, essendo letteralmente decine i rinvenimenti tanto nel centro storico che in altre aree vicine al centro. E sul quale forse sarebbe opportuno che l’autorità indagasse, vista anche la denuncia presentata dalle associazioni animaliste.
Associazioni che però come al solito vanno da un eccesso all’altro, e nel dare la notizia tirano in ballo il satanismo e le messe mere. Un evergreen che torna sempre attuale da queste parti, con tanto di citazione storica, vista la presunta presenza di “sette” attive sul territorio dal 2013. Di cui nessuno sente mai parlare, se non nel trambusto social.
Come si può anche solo avere il coraggio di mettere nero su bianco una scemenza del genere? E sopratutto, perché ci dovrebbe essere qualcuno disposto a pubblicare una scemenza del genere? Tutto ciò resta un mistero…
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