Questa mattina si è svolta una manifestazione da parte di qualche centinaio di studenti di due scuole crotonesi (Il Pertini-Santoni ed il Ciliberto-Lucifero), che si sono radunati di fronte alla Provincia per esprimere il loro disappunto sul piano di dimensionamento scolastico presentato dall’ente.
Ne avevo già discusso qualche giorno addietro, ma se torno sull’argomento è perché tutto mi aspettavo fuorché una manifestazione di protesta degli alunni. Questi infatti non vengono minimamente toccati dall’aggiornamento ideato dalla Provincia, ed anzi per loro non cambierà assolutamente nulla perché si tratta di una modifica amministrativa e non operativa.
Mi duole dover essere daccordo con Ferrari (che siamo agli antipodi) ma afferma il vero, e bisogna riconoscerlo. Semmai, per gli studenti una eventuale perdita di autonomia potrebbe causare una riduzione delle attività extrascolastiche, ma l’argomento, evidentemente, non è stato portato a discussione nè da giovanissimi nè dai loro rappresentanti.
Ora, premesso che una bella protesta è sempre valida per saltare un giorno di scuola (sopratutto se ci partecipa anche il tuo preside, ti sentirai autorizzato ad andarci), và da se che quella di oggi è stata una roba fatta ad arte dai rispettivi presidi, che hanno voluto così dimostrare una sorta di “supporto dal basso” delle proprie ragioni.
Questo argomento si collega e si incastra perfettamente con quanto sostenevo nel post precedente: qui non c’è in ballo la difesa del sistema-scuola, ma la difesa dell’autonomia di due presidi, evidentemente da sempre ben abituati ad averla concessa. Ed ora che è saltato il tavolo, con conseguente “salvataggio” del Liceo Classico a scapito di altre scuole, ci si è scoperti con la coperta troppo corta per una pacifica convivenza.
Dispiace vedere gli studenti sottomessi alla logica del padrone, che li esorta a perorare una causa che forse neppure comprendono fino in fondo. Ma non li biasimo: a quanti scioperi e proteste ho preso parte io stesso, da ragazzo, senza particolari pensieri?
C’è comunque da dire una cosa: a differenza delle altre province calabresi, quella crotonese non è stata finora molto aperta al dialogo con le parti interessate. Vedremo se un’apertura farà cambiare idea a Ferrari, anche se il tempo stringe: il piano va presentato entro il 15 ottobre, altrimenti verrà imposto dall’alto.
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