Questa mattina mi è capitato di parlare con una coppia di turisti giunti in città da Varese. Gente simpatica, che si sta godendo gli ultimi giorni di caldo per un bel giro in auto del profondo sud. Il destino, tra una tappa e l’altra, li ha portati a Crotone.
Conclusi i soliti discorsi di rito sulle bellezze del posto, ci viene chiesto come mai solo una parte del castello è visitabile: richiesta più che lecita, dato che ora si pagano anche 2€ per entrare a vedere meno di un terzo della struttura. E così si arriva all’argomento scorie, agli anni di chiusura ed alla recente riapertura della fortezza.
Sorprendentemente, la coppia si mostra comprensiva. Anzi, addirittura scherza sul fatto che loro, a Varese, non sono messi poi così meglio. Ma poi, ad un certo punto, ci raccontano un aneddoto curioso avvenuto pochi giorni prima, quando si trovavano nel catanzarese prima di giungere in città.
Questi infatti avevano chiesto dei posti dove poter acquistare dei pecorini, avendo letto che si tratta di prodotti tipici del posto. Per tutta risposta, gli sarebbe stato detto di evitare di acquistare prodotti locali nel crotonese, perché poco salutari. Meglio spingersi fino in Sila, o perché no, acquistare quelli del posto prima di spostarsi.
Senza aprire un’inutile guerra di campanile, bisogna ammettere che certi argomenti tornano ciclicamente. Anche i miei recenti colleghi di lavoro erano stati avvertiti di una sorta di pericolosità nel cosiddetto “triangolo delle tre c” (Crotone-Cutro-Capo Rizzuto), confessatami poi non senza un certo imbarazzo.
Argomenti che tornano ciclicamente, e rappresentano una sorta di stigma per il territorio difficile da superare. Fortunatamente la coppia non ha dato retta a questi consigli (o almeno così ci ha detto) e prima di ripartire ha fatto incetta di prodotti locali.
La domanda da porsi, a conclusione del discorso, è: possiamo davvero parlare di una regione unita e compatta, se bastano 30 chilometri per infamarci a vicenda? La speranza è che si tratti di una situazione alimentata dal prossimo derby calcistico, ma a furia di sentire queste storie non penso proprio che sia così.
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