Ok, in questi giorni ho un evidente problema con tutto ciò che di tecnologico mi circonda. Dopo i problemi con il maledetto Windows, la perdita di tutti i miei dati archiviati (causa morte dell’hard disk esterno) e la rottura di un mouse wirelesse che aveva alle spalle 8 anni di servizio, ecco che quest’oggi mi si rompe un’altra cosa (oltre alle palle).
Si tratta dello smartwatch che mi ero regalato per natale, e che usavo quotidianamente dall’inizio dell’anno. Già, usavo: adesso non posso usarlo più, perché da un momento all’altro si è rotto il cinturino, o per meglio dire i due perni che tenevano agganciata la fibbia.
L’orologio è dunque inutilizzabile, se non si cambia l’intero cinturino, opzione che non è inclusa nella garanzia e che devi sostenere autonomamente. Ovviamente col-cazzo, ed un po’ di nastro isolante (o di bicomponente per gomme siliconate) risolverà il problema fino a prossima rottura.
Un appunto, però: ora io sono uno che con le mani ci fa di tutto, e sicuramente sottopongo ad uno “stress” maggiore tutto ciò che indosso. Però che un prodotto nuovo si rompa dopo soli otto mesi di utilizzo mi lascia un po’ interdetto: alla fine parliamo di un oggetto che sta legato al braccio.
Più di qualcuno mi ha fatto notare che si tratta di “cinesate“, lasciando intendere che con un Apple Watch non sarebbe mai accaduto. Sarà. Fatto sta che dopo quasi un anno di utilizzo quasi mi dispiace ad interrompere i monitoraggi. Devo arrivare ad un anno completo, e poi si vedrà.
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