In queste giornate convulse mi è successo un fatto strano. Da un giorno all’altro la mia workstation con Windows 11 ha deciso di impedirmi il login. Il pin che ho sempre utilizzato non viene più riconosciuto, la password del mio account (con il quale accedo su altro pc) viene data per errata, e pur reimpostandola non riesco più ad accedere.
Le ho provate tutte. Ho eseguito una serie di disinstallazioni degli aggiornamenti (dalla schermata di log-in basta tenere premuto il tasto MAIUSC e poi cliccare sul bottone per riavviare), ma dopo 4 disinstallazioni nulla: il problema persisteva.
Ho eseguito dunque un ripristino mantenendo i miei dati, ma niente, anche in questo caso al riavvio mi chiedeva pin o password, dati sempre per errati. Infine ho commesso l’errore più grande della mia vita: ho chiesto assistenza ad un operatore.
Gli assistenti di Microsoft sono degli incompetenti senza eguali, gente messa dietro ad una chat per ripetere a pappardella quello che è già scritto nelle faq. Non sanno niente, e peggio ancora non ci capiscono niente. È un fatto noto, ma non volevo perdere i miei dati: motivo per cui ho deciso di provare.
Dopo oltre un ora di chat, il simpaticissimo operatore (al quale avevo già spiegato di aver effettuato tutti i tentativi descritti) se ne esce dicendo che non può aiutarmi: devo portare il pc da un tecnico! Per un problema di login che probabilmente non potrebbe risolvere. E quando gli chiedo da cosa potrebbe essere causato, spara la cazzata più grande: un trigger del bios.
Eh no. Un trigger del bios non centra niente, se non altro perchè ho mantenuto l’abitudine di disattivare ogni aggiornamento automatico. Questo è un problema di sistema operativo, che dalla sera alla mattina mi ha buttato fuori.
Risultato: non solo non ho potuto recuperare i miei dati (gli SSD moderni sono criptati e non sono riusciti a leggerli in nessun modo), ma non ho avuto neppure scelta nell’effettuare un reset totale della workstation. Questo l’unico modo per risolvere un problema di login che si sarebbe potuto gestire, alla vecchia maniera, tramite un accesso in prompt di comandi.
E qui mi chiedo: tutte queste policy di sicurezza, che impediscono al legittimo proprietario di accedere ai propri file, a chi servono? Perché io in questo modo non possiedo neppure l’accesso al mio pc, che mi viene sottratto per una causa non identificata e mi costringe a perdere tutto ciò che non avevo messo in cloud.
Maledetto il giorno in cui ho deciso di non dedicarmi più a Linux.
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