In questi ultimi due giorni sono stato a Verzino per partecipare a due escursioni che da tempo avevo segnato sul mio taccuino delle avventure. Due attività che non capitano tutti i giorni, trattandosi di esplorazioni speleologiche a cui in genere è difficile prendere parte.

Lo dico sempre e lo ripeto per l’ennesima volta: il nostro territorio è ricco di attività naturalistiche, pieno zeppo di opportunità di ogni tipo. Basta scovarle. E per me, che non ho più nessun social network, spesso venire a conoscenza di tali attività è difficile. Mi viene in soccorso solo la curiosità, che mi ha portato a scoprire l’esistenza di Verzino Adventure e del suo ricco programma di eventi.

Apro una piccola parentesi: ultimamente le realtà di questo tipo si stanno moltiplicando, dalle nostre parti. Giovani entusiasti e del posto. Il che è solo un bene.

Due gli itinerari sotterranei che ho avuto il piacere di esplorare, fatti un po’ al contrario. Il primo giorno infatti siamo entrati nelle viscere di Grave Grubbo, meravigliosa ed enorme cavità che scende fino a 56 metri in profondità. Abbastanza impegnativa ma non impossibile se si ha un minimo di flessibilità.

Il giorno successivo invece ci siamo dedicati ai Due Manfred, grotta molto meno impegnativa (al netto dei metri da percorrere a carponi) ma non meno spettacolare, anzi, veramente alla portata di tutti. Non a caso, hanno partecipato due ragazzini.

Magari non mi credetete, ma erano anni che volevo andare li sotto. Respirare quell’odore forte, assistere inerme a quel buio pesto, con solo il rumore del fiume d’acqua che scorre in profondità. Ciò è stato possibile solo grazie al Gruppo Speleologico Le Grave, che custodisce (incredibilmente) i segreti più nascosti di questo territorio così particolare.

L’unica considerazione da fare, alla fine, è questa: me ne volevo rimanere li sotto. Non volevo uscire più. Volevo perdermi in quei cunicoli. Lontano in ogni dimensione.

Lo so, non è possibile. Ma forse è l’occasione per fare un bel corso di speleologia.