L’annuncio di Roberto Occhiuto era destinato, inevitabilmente, a creare malumori e polemiche. Ma forse questa volta il presidente calabrese non si aspettava una ferma condanna praticamente unanime, visto che l’accordo firmato con l’isola caraibica sembra essere gradito solo agli esponenti di Forza Italia.
Vallo a capire il mondo, come sta cambiando. I forzisti che hanno sembre definito l’isola come una dittatura comunista sono ora pronti ad elogiare l’esperienza e la professionalità dei medici cubani, fiore all’occhiello del castrismo insieme all’istruzione. Ma vabbè, questo è un altro discorso.
L’arrivo di questo “contingente” – che sarà graduale e scaglionato nei prossimi tre anni – è stato deciso dallo stesso Occhiuto, che ha conservato per se il ruolo di commissario alla sanità regionale. Lo stesso ha imputato la mancanza di persoonale sanitario a più motivi, arrivando poi ad affermare che serve abolire il numero chiuso nelle facoltà di medicina. Altro evergreen di Forza Italia, smentito però celermente da esperti e dagli ordini profesionali.
Il discorso di fondo è: il personale c’è, ma non viene a lavorare in Calabria. Dovremmo chiederci perché. Anzi, dovremmo chiederlo proprio a quei profesionisti del settore che, anno dopo anno, abbandonano un posto in Calabria per prenderlo al nord o all’estero.
Un motivo ci sarà. Ed il motivo è uno ed uno soltanto: l’autonomia sanitaria regionale. Che permette (anzi, garantisce) un caos organizzativo, una confusione legittimata, una differenza enorme nelle retribuzioni. Già, le retribuzioni: la Regione stima di spendre circa 5 mila euro lordi al mese per ogni professionista cubano. Spesa che comprende anche il vitto e l’alloggio. A quanto corrisponde dunque il netto in busta paga? Si tratta di una cifra in linea con gli standard nazionai?
L’arrivo dei medici cubani è solo l’ultima pantomima di un disastro ingestibile, che ora cechiamo di strumentalizzare. Per il Reddito di Cittadinanza la destra sostiene che allontana i giovani dal lavoro (e dal loro stipendio da fame), mentre con la sanità inzia a sostenere che non si tratta di una scelta obbligata in quanto non si trova personale. Tema perfettamente in linea con la campagna elettorale in corso.
Arriveranno ‘sti medici? Ora come ora si scorgono problemi all’orizzonte, e non è improbabile che entro settembre arriverà qualche ricorso. Certo è che di personale medico ce n’è bisogno, e vista la situazione ben venga qualsiasi professionista disposto a mettersi in gioco.
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