Sembra di essere tornati in dietro di qualche anno, quando scoppiò la pandemia. File di auto ai benzinai, poco ci manca domani di vedere le code ai supermercati. Ma tant’è: a Crotone è subito psicosi benzina, e da ieri sera i distributori cittadini sono stati letteralmente presi d’assalto. In un primo momento non avevo capito – ne tantomeno collegato – la corsa al carburante all’invasione russa. Ma è bastato leggere qualche trafiletto pubblicato qua e la, con la minaccia di far aumentare il prezzo della benzina a 3 euro al litro, per spiegare il tutto.
Non credo che da qui a breve si verificheranno carenze significative, ma in tempi come questi, con una possibile guerra alle porte (che arriva dopo due anni di pandemia) è comprensibile che qualcuno pensi di fare scorte. Ed io penso alla mia auto, perennemente con due o tre tacche di benzina: dove potrei scappare in caso di guerra? D’altra parte penso a quanto siamo fortunati, ad avere come unico pensiero il pieno dell’auto.
Da quel che ho letto oggi, certe scene si sono verificate un po’ in tutto il Sud: in Calabria, in Sicilia, in Puglia, in Campania… siamo previdenti forse, sappiamo che qualcosa accadrà. O forse è solo un modo ignorante per aumentarci da solo il costo del carburante. Appena qualche settimana fa avevo segnato il mio massimo storico: 1.839 euro al litro. Bene, oggi a Crotone il prezzo più alto è di 1.949 euro al litro. I benzinai mi dicono che lunedì probabilmente sarà a 2.1 euro.
Anche perché la benzina verde è esaurita, ci si può rifornire solo di diesel e di gpl. E con l’arrivo dei rifornimenti, se le cose continuano così, ci si dovrà aspettare nuove code e nuovi rincari. E sopratutto, benzinai nuovamente a secco nel giro di qualche giorno.
Delle due l’una: o è davvero una psicosi, o è l’inizio di qualcos’altro.
Lascia un commento Annulla risposta