Sarò ancora un po’ euforico per le diverse chiamate di lavoro ricevute negli ultimi due giorni, ma in città si percepisce un’aria nuova. Un po’ diversa dal solito. E devo ammettere che lavorando da casa non me ne ero poi così accorto, in questi ultimi mesi.
Sia ben chiaro, non l’aria di un cambiamento epocale, di uno stravolgimento sociale o di una rivoluzione culturale. Semplicemente aria di novità. Voglia di fare. Di cambiare qualcosa di vecchio con qualcosa di nuovo.
Ieri pomeriggo ne ho approfittato per fare un giro, ed ho potuto constatare con i miei occhi le decine di attività che hanno aperto e che stanno per aprire in città. Attività a conduzione familiare principalmente, ma anche catene nazionali di vario genere. Il centro città è ormai saturo, e le varie catene che spesso si trovano concentrate nei centri commerciali da noi sono sparse nel centro cittadino. E non è per forza di cose un male.
Il vero punto focale però rimane la Statale 106, ed in particolare l’area che oggi chiamiamo solo Passovecchio. In realtà si tratta di diverse località – un tempo note come Fondo Morelli, Zigari e Ponticelli – oggi inglobate in un solo nome, dal vecchio percorso che seguiva il greto di un fime. L’area daltronde è da tempo designata come punto commerciale di riferimento, ed oggi, a distanza di anni, evidentemente ci siamo.
Dopo un primo sviluppo concentrato nella “parte sud” della statale – quella che va da Poggio Pudano a Fondo Morelli, attraversando il Papaniciaro, San Giorgio e Masserie – ora è tutto concentrato nella “parte nord”. Sono fioriti già tre centri/parchi commerciali e si prospetta l’eterno ritorno del quarto centro, il fantomatico Agorà. Nel mentre sono stati costruiti supermercati, fast food ed attività di commercio di livello nazionale.
Che l’attenzione sia focalizzata li è ovvio: siamo in una zona che collega non solo la città di Crotone ma anche tutto il circondario. Una zona che si raggiunge facilmente ed in poco tempo dai paesi vicini. Un’area in passato vuota ed ampia tra diversi svincoli stradali. E pensare che fin quando ero piccolo non c’era neppure la rotonda!
Questa voglia di investire ed aprire nuove attività sarà un bene, e necessita di una risposta adeguata. Torno a dirlo: servono collegamenti con i mezzi pubblici, che portino dalla città ai centri commerciali. Fatto questo sarà davvero un’area di tutto rispetto, che aprirà le porte a futuri investimenti. Più di quanto già non si faccia.
Dopo anni, posso dire che si sente un odore leggermente diverso rispetto al solito. Spero di non sbagliarmi, anche perché nè va anche del mio futuro.
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